Black Friday, è guerra di cifre sull’adesione allo sciopero ad Amazon
CronacaPicchetti pacifici davanti allo stabilimento di Castel San Giovanni per chiedere migliori condizioni all'azienda. Secondo i sindacati ha aderito il 50% dei dipendenti a tempo indeterminato, per Amazon solo il 10%. Si fermano anche gli assunti di Amazon Germania. FOTO
I lavoratori Amazon di Piacenza sono entrati in sciopero dalle prime ore di venerdì 24 novembre, giornata del Black Friday. "Il pacco è per Amazon" recitava uno dei cartelli esposti dai lavoratori presenti davanti al magazzino della multinazionale a Castel San Giovanni, dove i dipendenti chiedono migliori condizioni lavorative e più tutele contrattuali.
Fischi per gli interinali
Lo sciopero dei lavoratori piacentini si concluderà con il turno del 25 novembre. La misura adottata dall'assemblea dei dipendenti su consiglio dei sindacati, è stata messa in atto per protestare contro le "mancate risposte da parte di Amazon su una serie di questioni riguardanti, tra gli altri, i livelli retributivi, l'organizzazione del lavoro e la possibilità della contrattazione decentrata". Stamattina ai 200 lavoratori dell'azienda hanno cercato di unirsi i Cobas provenienti da altre fabbriche del polo logistico, invitando gli operai a bloccare i camion per fermare le consegne del black friday. Alla fine del primo turno si sono registrate anche le prime divisioni fra i lavoratori aderenti allo sciopero e gli interinali che sono regolarmente entrati in magazzino a lavorare. L'arrivo di questi ultimi è stato accompagnato da fischi e applausi ironici da parte dei primi. Alcuni dei lavoratori che sono entrati nei cancelli hanno mostrato ai manifestanti il badge verde, quello che è assegnato ai dipendenti interinali e che li differenzia dai contratti a tempo indeterminato che hanno invece il badge blu. Un gesto fatto per dimostrare la condivisione delle ragioni dello sciopero, ma l'impossibilità pratica di aderirvi.
La posizione di Amazon
"Non siamo preoccupati. Restiamo focalizzati sulle garanzie date a chi ci fa gli ordini anche in questo giorno così particolare. Non sono in grado di dire quale sarà l'adesione, ma proveremo in tutti i modi a rispettare i nostri impegni". Queste le parole di Salvatore Schembri Volpe, direttore operazioni del magazzino Amazon in provincia di Piacenza, per commentare la protesta dei lavoratori. Il dirigente ha inoltre precisato che "gli stipendi che paghiamo qui a Castel San Giovanni sono perfettamente in linea se non superiori a quelli previsti dai nostri concorrenti nel settore della logistica. Noi rispettiamo, naturalmente, tutto quello che è previsto dal contratto nazionale di lavoro. Anzi garantiamo una serie di tutele in più rispetto a quelle delle normative”.
Le posizioni dei sindacati nazionali
Intanto, nella tarda mattinata sono arrivati anche i commenti dei sindacati nazionali sulla vertenza. "Siamo con i lavoratori di Amazon senza se e senza ma. La lotta per un lavoro dignitoso e rispettoso dei diritti è giusta e vogliamo sostenerla in tutti i modi possibili. È una battaglia di civiltà, di solidarietà, di straordinaria importanza per il futuro di tutti i lavoratori, non solo italiani", ha dichiarato la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso. Annamaria Furlan, Cisl, ha twittato "Black Friday. Pieno sostegno della Cisl ai lavoratori di Amazon che scioperano oggi. Giusta la protesta di Fisascat e Felsa. Il lavoro non è una merce. Non va calpestata la dignità dei lavoratori. Amazon apra un confronto con il sindacato". Infine, si è fatto sentire anche Carmelo Barbagallo, della Uil, secondo cui "quello odierno in Amazon è il primo grande sciopero nell'epoca dell'impresa 4.0. E ha un valore simbolico enorme perché sia chiaro che il progresso, l'innovazione e la modernità non devono andare a scapito dei diritti e degli interessi dei lavoratori".
Sciopero Amazon in Germania
Intanto la protesta contro il colosso dell'e-commerce si è allargata anche ai suoi sei siti tedeschi: Bad Hersfeld, Lipsia, Rheinberg, Werne, Graben e Coblenza. "È il giorno migliore per farci sentire e mettere pressione su un'azienda che ci ignora da anni", ha detto Thomas Voss, portavoce di Ver.di., principale sindacato dei servizi in Germania. L'organizzazione, che rivendica un tasso di affiliazione di circa il 35% in Amazon Germania, chiede la sottoscrizione di un contratto collettivo con il gigante statunitense, centrato sulla salute dei dipendenti. "Amazon - si legge in un comunicato di Ver.di. - gioca con la salute dei suoi lavoratori. La pressione per fare sempre di più in minor tempo, le valutazioni della performance e la sorveglianza sono permanenti, mentre i tempi di recupero sono insufficienti".