Veneto, scoperta organizzazione che vendeva banconote false sul web

Cronaca
L'organizzazione operava nel "dark web" (archivio Getty Images)

Il gruppo acquistava materiale contraffatto da falsari e lo commercializzava in tutto il mondo attraverso il "dark web", la parte più nascosta della Rete, non indicizzata dai motori di ricerca e accessibile solo con specifici software

Acquistavano denaro da un gruppo di falsari e lo rivendevano nella parte più nascosta di Internet, il cosiddetto “dark web”. L'organizzazione, smantellata dai Carabinieri coordinati dalla Procura di Rovigo, commercializzava in tutto il mondo banconote contraffatte attraverso la "zona" più remota di Internet, non indicizzata e accessibile solo con specifici software. 

I movimenti dei falsari

L'organizzazione aveva la sua base a Este, piccolo centro in provincia di Padova, ma intatteneva rapporti d'affari con altre zone d'Italia e con numerosi Paesi in Europa, in Asia e in Nord America. Attraverso una chat anonima, il gruppo era entrato in contatto con falsari esperti, noti come ''Naples Group''. Da loro arrivava il materiale contraffatto, molto simile all'originale e difficile da distinguere per un occhio poco esperto, che poi veniva rivenduto nel "dark web". Il materiale commercializzato sul web era accessibile a chiunque, organizzazioni criminali comprese.

Le indagini

La segnalazione dell'attività sospetta è partita dalla polizia austriaca, dopo il ritrovamento di 20 banconote false spedite dall'ufficio postale di Este. Le indagini, svolte in collaborazione col Nucleo antifalsificazione monetaria di Roma, hanno consentito di rintracciare altri cinque plichi spediti dal paese veneto e destinati a Grecia e Svizzera, che contenevano 124 banconote false, per un valore di 6mila euro. I Carabinieri hanno arrestato un giovane di Este, appena maggiorenne: dal suo portafoglio elettronico sono emerse circa 640 transazioni per un valore di 79,85 bitcoin, equivalenti a circa 500mila euro. L'operazione ha portato anche alla denuncia di altre due persone: un secondo giovane di Este e un fiorentino che deve ancora essere identificato. La banda non era specializzata solo in banconote false, ma anche in droga sintetica e documenti contraffatti come passaporti, carte d'identità e patenti.  

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