Cuccioli di puma nella villa, 35mila euro di multa al padrone

Cronaca
Tre cuccioli di puma (archivio: Getty Images)
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Lo ha stabilito il Tribunale di Ivrea che ha condannato un imprenditore per detenzione di animali pericolosi. La denuncia era stata fatta lo scorso 17 settembre dai vicini dell'uomo allertati dalla presenza dei due felini

È stato condannato a 35 mila euro di multa, l'imprenditore che custodiva due cuccioli di puma all'interno della propria villa in provincia di Torino. Lo ha stabilito l'8 novembre il giudice del Tribunale di Ivrea, Maria Claudia Colangelo, che ha ritenuto l'uomo responsabile del reato di detenzione di animali pericolosi.

La scoperta

Il proprietario degli animali, un 35enne erede di una nota famiglia di industriali torinesi, era finito nei guai lo scorso 17 settembre quando i vicini avevano notato la presenza dei due felini e avevano chiesto l'intervento di carabinieri e degli agenti forestali. Il fatto è accaduto alla Mandria, una nota tenuta di Torino, dentro la quale i due cuccioli erano riusciti a penetrare per trovare riparo. Secondo la versione offerta dall'imprenditore agli inquirenti, era stato lui stesso a dire al domestico di tenere i due esemplari nel parco della villa in caso qualcuno li avesse reclamati. L'uomo, che viaggia molto spesso per lavoro, aveva detto di aver preso questa decisione quando ancora i due puma erano così piccoli da assomigliare a dei gatti.

La denuncia dei vicini

Ciò che l'imprenditore non aveva considerato era il fatto che i puma sarebbero cresciuti in pochissimo tempo assumendo il loro naturale aspetto di animali selvatici. Se ne sono invece accorti i suoi vicini che hanno deciso di rivolgersi alle autorità dopo che la presenza dei due animali avrebbe terrorizzato alcuni ospiti. L'episodio ha portato il pm di Ivrea, Chiara Molinari, ad aprire un fascicolo in cui in un primo momento veniva ipotizzata una multa di 300mila euro ai danni dell'imprenditore. I due animali sono stati sequestrati e successivamente affidati all'oasi di San Sebastiano da Po.

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