Uccide ladro a Latina, indagato per eccesso di legittima difesa

Cronaca

L’avvocato ha sorpreso i malviventi nella casa del padre e ha sparato. “Ho visto che infilava la mano in tasca e ho avuto paura”. Una testimone: “Qui ci stanno ammazzando”

È indagato a piede libero con l’accusa di eccesso di legittima difesa l'avvocato di 47 anni che nel pomeriggio di domenica a Latina, dopo aver sorpreso i ladri a rubare in casa del padre, ha afferrato la sua pistola e ha sparato, uccidendone uno. Agli investigatori che cercavano di ricostruire il quadro di quanto accaduto nella palazzina di via Palermo, l'uomo ha raccontato di essersi ritrovato davanti a tre ladri e che uno di loro aveva una mano in tasca come se dovesse afferrare un'arma e quindi, impaurito, avrebbe sparato. I colpi sarebbero stati esplosi a una distanza di circa 10 metri mentre il ladro raggiunto dai proiettili, Domenico Bardi, originario del Napoletano, era di spalle. Il corpo è stato trovato nel giardino della palazzina. 

La ricostruzione

L’avvocato era arrivato a casa dei genitori, che non erano presenti, dopo che era scattato l'allarme dell'appartamento, collegato al suo cellulare. Nel giardino esterno ha trovato un uomo e gli ha chiesto cosa stesse facendo. Il "palo" gli ha urlato di andarsene perché stavano rubando nell'appartamento. Ma l'avvocato ha tirato fuori la pistola e, a sua volta, ha urlato che non se ne sarebbe andato e avrebbe chiamato la polizia. A quel punto i due complici sono usciti dall'abitazione, e uno - secondo il racconto dell'avvocato - avrebbe infilato una mano nella tasca. Temendo che avesse una pistola, l'avvocato ha cominciato a sparare diversi colpi, tra i sei e gli otto, con l'intenzione - ha spiegato alla polizia - di spaventare i ladri. Ma due colpi di pistola hanno ferito al torace un ladro. "Ho avuto paura, ma non volevo uccidere nessuno". I condomini, sentiti gli spari, hanno chiamato le forze dell'ordine. Quando la polizia è accorsa sul posto ormai per l'uomo non c'era più nulla da fare e i due complici erano già irreperibili.

La testimonianza

“Smettiamola di giocare con le parole, qui ci stanno ammazzando. Sono contenta che i ladri siano italiani, così non si dirà che sono soltanto gli extracomunitari a fare cose gravi”. Queste le parole di una testimone dell’accaduto residente a pochi passi dall’abitazione di Via Palermo. 

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