Allontanato da casa perché gay, il tribunale: genitori versino assegno

Cronaca
Foto d'archivio di un Gay Pride (Getty)

Il giudice ha riconosciuto il diritto del ragazzo napoletano al mantenimento. Rimane irrisolta la richiesta del giovane di poter frequentare la sorella minorenne. Un rapporto giudicato non educativo dalla madre dei due ragazzi

Un ragazzo napoletano allontanato da casa perché omosessuale otterrà un assegno di mantenimento dai genitori separati. È quanto stabilito dal giudice del Tribunale di Napoli Nord, Valentina Ferrara.

La sentenza

Il ragazzo aveva adito le vie legali contro la madre dopo essere stato allontanato da quest'ultima dalla casa familiare per via della sua omosessualità. Dopo una battaglia legale, il giudice ha riconosciuto al 18enne il diritto a un assegno mensile. Il magistrato ha motivato la sua decisione sostenendo la "mancata indipendenza economica" del giovane. Non è invece arrivata la pronuncia su un'altra istanza presentata dal ragazzo al Tribunale, quella di poter frequentare la sorella minorenne. Una richiesta alla quale la madre del 18enne continua ad opporsi fortemente sostenendo che il rapporto fra i due figli non sarebbe educativo per la bambina.

La posizione dell'Arcigay

Il provvedimento del Tribunale di Napoli è stato accolto come "importante" da parte dell'Arcigay Napoli che in una nota ha ripercorso le fasi salienti dell'intera vicenda ricordando come sia stato lo stesso sportello legale dell'Associazione a portare a conoscenza del giudice questi fatti. "La solerzia con la quale ha agito il nostro Sportello Legale guidato dall'avvocato Simioli – ha dichiarato Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli - e la solidarietà della nostra rete nazionale lgbt (che ha consentito di poter dare accoglienza ai due ragazzi, prima a Napoli e ora a Roma) e la vicinanza delle Istituzioni (a partire dal Sindaco di Casoria, Pasquale Fuccio) stanno restituendo lentamente dignità alle vite di due giovani ragazzi vittime di una storia triste e profondamente ingiusta". La nota dell'Arcigay sostiene, infine, che l'associazione continuerà ad assistere e stare vicino ai due ragazzi, come ad ogni persona vittima di ingiustizia e discriminazioni, augurandosi, si legge, "che presto anche lo Stato, il Comune di Napoli, gli enti locali e la Regione Campania, facciano la loro parte, mantenendo le promesse perché possa nascere anche a Napoli una casa di accoglienza per persone lgbt vittime di discriminazione e odio".

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