Milano, 13enne abusata in ascensore. L'uomo fermato: "Curatemi"

Cronaca
Foto d'archivio (Getty Images)

Il 40enne genovese, che si è costituito dopo aver palpeggiato una ragazza, ha detto: "Pensavo di essere guarito, avevo una vita normale e una fidanzata, volevo sposarmi, ma ci sono ricaduto". Aveva già scontato 8 anni di carcere per una ventina di violenze sessuali

"Pensavo di esserne uscito, di essere guarito, avevo una vita normale e una fidanzata, volevo sposarmi, ma ci sono ricaduto e voglio essere curato". È questo quello che ha spiegato, quando si è costituito in procura a Milano, l’uomo che ha palpeggiato una 13enne in ascensore, nel capoluogo lombardo, mercoledì scorso.

In carcere percorso psicoterapeutico: pensava di "esserne uscito"

L'uomo, che era già stato in carcere per otto anni, fino al 2014, per una ventina di violenze sessuali commesse a Genova, nel suo periodo di detenzione ha seguito un percorso psicoterapeutico e, stando a quanto precisato dal suo difensore, sentiva di "esserne uscito". Ha raccontato che per tre anni, prima a Genova e poi a Milano dove si è trasferito, ha condotto una vita normale, lavorando come barman e per una società di catering. Aveva una fidanzata e avrebbe anche voluto sposarsi. 

L'aggressione in ascensore

L’interrogatorio del gip sulla vicenda è previsto per il 30 settembre e intanto il pm milanese Gianluca Prisco ha inoltrato all’ufficio del giudice per le indagini preliminari la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare per il barman genovese di 40 anni. L’uomo, il 27 settembre, aveva aggredito una ragazza di 13 anni, mentre tornava da scuola, all’interno di un palazzo in cui la giovane viveva, nella zona Ovest di Milano. Una volta salito in ascensore con la vittima, aveva iniziato a palpeggiarla. Poi l’aggressore era fuggito ma, quando era già stato identificato dalla polizia, si era costituito ammettendo la violenza.

I precedenti a Genova

L’aggressore aveva già dei precedenti. Era uscito dal carcere nel 2014, dopo otto anni scontati per una ventina di violenze sessuali iniziate nel 2004. Tutti gli episodi, spesso ai danni di vittime giovani, erano avvenuti a Genova e sempre con la stessa modalità: la vittima era una ragazzina tra i 12 e i 15 anni che veniva seguita, poi l’uomo entrava con lei nel portone di casa e, una volta in ascensore, la minacciava, la palpeggiava, oppure la costringeva a un rapporto. In primo grado l'uomo era stato condannato a 14 anni e otto mesi di reclusione per violenza sessuale e tentata violenza sessuale, violenza privata, lesioni e atti osceni in luogo pubblico. Poi, la corte d'Appello aveva ridotto la pena a 12 anni e alla fine, tra indulto e liberazione anticipata, gli anni da scontare si erano ridotti a otto.

Inquirenti: escluso legame con tentato abuso su bimba di 6 anni

Gli inquirenti, intanto, escludono che il caso della 13enne possa essere collegato ad un altro tentativo di violenza subito da una bambina di sei anni a Milano, nei giorni scorsi. Inoltre, si indaga per capire se l’aggressore possa aver commesso altri abusi in città. Fino ad ora, però, non sono emersi elementi in questo senso. Lo stesso aggressore ha negato di essere responsabile di altre violenze nel milanese. 

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