Consip, Gentiloni: "Inaccettabile screditare le istituzioni"

Cronaca

Il pm di Napoli Woodcock sarebbe indagato anche per falso. Ed è polemica dopo le parole riferite dal magistrato di Modena al Csm, secondo le quali i militari Scafarto e De Caprio l’avrebbero incitata a colpire l’ex premier Renzi

La vicenda Consip scuote la politica. E nella tarda serata di sabato arriva anche l'intervento del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. "Per un Paese come il nostro la credibilità e l'autorevolezza di istituzioni che amministrano la giustizia e la sicurezza di questi tempi è un bene prezioso da tutelare". Così il premier alla festa nazionale dell'Unità ad Imola. "Se ci sono dei comportamenti che screditano questa autorità io penso che siano dei comportamenti gravissimi", sottolinea il presidente del Consiglio. 

Gentiloni: preoccupato per la credibilità delle istituzioni

"Io ho fiducia che chi amministra la giustizia e la sicurezza sappia confermare la crediblità. Mi preoccupa che venga messo in gioco questa credibilita'" delle istituzioni, rimarca Gentiloni. "Sono convinto che non sarà così, chi ha messo in discussione questa crediblità non riuscirà ad incriminare la forza delle istituzioni", prosegue. Un'operazione complottista dietro la vicenda Consip? "Non mi abbandono a giudizi di questo genere. Comportamenti che screditano le istituzioni non possono essere accettati", dice Gentiloni.


Le nuove accuse a Woodcock

La giornata si era aperta con le nuove accuse a Henry John Woodcock nell’ambito dell’inchiesta Consip. Secondo quanto anticipato da diversi quotidiani, il pm di Napoli sarebbe indagato dalla Procura di Roma anche per falso, in concorso con l'ex capitano del Noe Gianpaolo Scafarto. L'accusa nei confronti del pm napoletano si aggiunge a quella di violazione di segreto. L'ipotesi di reato di falso sarebbe stata contestata al pm napoletano nel corso dell'interrogatorio al quale fu sottoposto dopo aver ricevuto un invito a comparire per rivelazione del segreto d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta Consip

 

L’accusa di falso

L'iscrizione per falso, che risalirebbe a luglio, è legata alle circostanze che hanno portato la Procura ad ipotizzare la stessa accusa per Scafarto in merito alla presenza di 007, da lui indicata in un'informativa, nell'attività di indagine su Consip. Ai pm Scafarto disse che a rappresentargli la necessità di compilare un capitolo su tale circostanza fu Woodcock, che confermò tale versione durante l’interrogatorio. In particolare l'inchiesta si riferisce alle comunicazioni su una presunta auto dei servizi segreti che avrebbe spiato le mosse dei suoi carabinieri impegnati negli accertamenti sull'imprenditore Alfredo Romeo.

La reazione di Renzi

Sul caso Consip è tornato, anche se indirettamente, l’ex premier Matteo Renzi: "Non lasciatevi fregare dalle fake news e ce ne sono tante, di falsità costruite ad hoc", ha detto ai giovani intervenuti in un evento pubblico a Milano. "Non erano scandali nei quali qualcuno dei nostri era implicato, ma sono scandali sotto gli occhi di tutti, costruiti con le modalità che sappiamo. La nostra reazione non può essere quella della rabbia. Dobbiamo avere grande tranquillità e sapere che la verità ha le gambe lunghe, arriva. E che la verità quando arriva vale doppio”. Il segretario Pd ha concluso dicendo che "il tempo è galantuomo e gioca con la nostra maglia”.

Alfano e Delrio preoccupati

"Le notizie che arrivano sono davvero preoccupanti per tutti noi, per la nostra democrazia", ha detto a Napoli il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Sulla stessa linea anche Angelino Alfano: “Quanto sta venendo fuori sull’inchiesta Consip è scandaloso e inquietante”, ha commentato il ministro degli Esteri. "E quanto esce sui giornali lo denuncia un magistrato e ciò rende ancora più scandaloso e penalmente rilevante, se è vero, il comportamento di alcuni soggetti", ha aggiunto il titolare della Farnesina. “Credo che bisogna andare fino in fondo per capire che cosa è davvero successo: se c'era qualcuno dietro, e chi ha agito per conto di chi, perché in ballo non c'è il destino di un persona o di una famiglia ma la tenuta delle istituzioni democratiche”.

Le polemiche dopo i verbali del pm

L’inchiesta Consip è tornata al centro delle polemiche dopo la pubblicazione dei verbali della pm di Modena Lucia Musti al Csm. I documenti riguardano i rapporti con il capitano dei carabinieri del Noe Gianpaolo Scafarto e il colonnello Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo. Nell'aprile 2015 la Procura di Modena aveva appena ricevuto gli atti dell'inchiesta sugli affari della coop Cpl Concordia, aperta dalla Procura di Napoli e poi trasmessa per competenza territoriale nella città emiliana. In colloqui risalenti al 2015 i militari avrebbero detto al magistrato di voler arrivare a Renzi: “Ha in mano una bomba, se vuole può farla esplodere”. La procuratrice avrebbe sottolineato “di aver visto Scafarto e Ultimo particolarmente ‘spregiudicati’ e come ‘presi da un delirio di onnipotenza’”. La pm Musti ha deciso di non commentare mentre De Caprio ha detto di non aver mai citato Renzi e di non aver mai agito a fini politici.

Legale Ultimo: chiesto verbale Musti, pronte azioni 

Proprio il legale di De Caprio ha dichiarato che chiederà “al Csm copia integrale del verbale dell'audizione della pm Musti per intraprendere ogni azione legale prevista dalla legge a tutela del mio assistito". L’avvocato del “Capitano Ultimo” ha puntualizzato che il suo assistito non si è mai occupato dell'inchiesta Consip, ma solo di quella Cpl-Concordia e che nell'agosto del 2015 al colonnello furono revocati, con provvedimento del Comando generale dell'Arma, i compiti operativi da vicecomandante del Noe; gli furono cioè tolti i poteri di polizia giudiziaria.

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