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L'allarme di Strasburgo: "In Italia carceri ancora sovraffollate"

Cronaca
Il carcere romano di Rebibbia (Fotogramma)

È quanto reso noto dall'ultimo rapporto del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa che ha rilevato la crescita della popolazione carceraria nel nostro Paese. Un aumento di quasi 2mila detenuti registrato solo nei primi 6 mesi del 2016

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L'Italia è ancora indietro nella gestione delle proprie carceri. Lo rende noto il Cpt, comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa, nel suo ultimo rapporto sullo stato degli istituti di detenzione italiani. Nonostante gli sforzi effettuati per rispettare i parametri imposti dal comitato persiste il problema sovraffollamento e non mancano casi di maltrattamento.

Il rapporto del Cpt

È un giudizio netto quello che il Comitato esprime nel suo documento redatto sulla base di una missione condotta nell'aprile del 2016, nel quale vengono denunciati anche numerosi casi di maltrattamenti. Il problema, si legge nel rapporto, "del sovraffollamento delle carceri italiane non è stato risolto perché molti istituti di pena operano ancora al di sopra della loro capacità". Nello studio, il Cpt ricorda anche che l'Italia è tenuta a rispettare gli standard fissati dal comitato, relativi allo spazio che ogni detenuto deve avere a sua disposizione in cella. Le misure fissate sono di 6 metri quadrati di spazio vitale, esclusi i sanitari, per i detenuti ospitati in celle singole, e di 4 metri quadrati per quelli che condividono una cella con altri.

Situazione preoccupante

Nel rendere nota l'attuale situazione delle carceri italiane, il comitato ha riconosciuto gli sforzi fatti dall'Italia per risolvere la questione del sovraffollamento dopo la condanna della Corte di Strasburgo, con la sentenza Torreggiani. Tuttavia, osserva l'ente, i numeri della popolazione carceraria sono notevolmente aumentati nei primi 6 mesi del 2016, passando da 52.164 a 54.072 detenuti. Una crescita che non si arresta e che è stata confermata dallo stesso governo italiano, che nella sua risposta al rapporto del comitato, ha affermato che il 26 marzo 2017 erano detenute 56.181 persone. Nella replica al Cpt, le autorità italiane hanno anche annunciato che si stanno prendendo misure per risolvere la questione. Da una parte si cerca di permettere ai detenuti stranieri di scontare la pena nei loro paesi, dall'altra di ricorrere con maggiore frequenza alle misure alternative alla detenzione.

Stop ai maltrattamenti delle forze dell'ordine

Nel suo rapporto il Cpt ha inoltre affrontato il problema dei maltrattamenti, denunciando il mancato rispetto della legislazione italiana ad opera delle forze dell'ordine in diverse strutture. Oltre ai diversi esempi di maltrattamenti fisici, il comitato ha sottolineato la difficoltà per gli arrestati e i fermati nell'accesso immediato all'assistenza di un avvocato. Per questo motivo l'ente ha richiesto alle autorità italiane, al più alto livello politico, di fare una dichiarazione ufficiale a tutte le forze dell'ordine per intimare il rispetto dei diritti delle persone in loro custodia e far sì che ogni maltrattamento venga giudicato e punito adeguatamente.