False nozze per il permesso di soggiorno: 70 indagati nel Salernitano

Cronaca
Sette le misure cautelari e 63 gli indagati in stato di libertà (Archivio Ansa)
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Il blitz dei carabinieri a Battipaglia ha portato anche a 7 misure cautelari. Le persone coinvolte dovranno rispondere dei reati di concorso in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, induzione alla falsità ideologica e alterazione di stato

Falsi matrimoni per procurare il permesso di soggiorno ai migranti. Sono 7 le misure cautelari eseguite dai carabinieri di Battipaglia, in provincia di Salerno, nei confronti di altrettante persone indagate per concorso in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L'inchiesta conta 70 indagati, compresi quelli raggiunti da provvedimento restrittivo.

Le accuse

Gli altri reati, contestati a vario titolo, sono induzione alla falsità ideologica e alterazione di stato. Per uno degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per un altro gli arresti domiciliari. Nei confronti degli altri cinque, invece, l’autorità giudiziaria ha stabilito l'obbligo di dimora nel comune di residenza, e di presentarsi all'autorità di polizia.

Il sistema

Gli indagati lucravano sul bisogno degli stranieri di regolarizzare la loro posizione sul territorio italiano. Attraverso finti matrimoni tra migranti e cittadini italiani consenzienti riuscivano a far ottenere il permesso di soggiorno ai primi. Gli indagati contattavano i potenziali clienti all'ambasciata marocchina a Roma e nei pressi degli uffici comunali interessati. Una donna marocchina di 55 anni, aiutata dai suoi famigliari, avrebbe fornito agli extracomunitari a caccia del permesso di soggiorno, il coniuge e i testimoni necessari per il matrimonio fasullo.

Matrimoni "lampo"

I finti sposi, una volta ottenuto il rilascio del documento per ricongiungimento familiare, chiedevano il divorzio al Comune competente. Nella maggior parte dei casi vi era una differenza di età enorme tra gli sposi. Elemento che ha fatto insospettire gli inquirenti. Per ogni matrimonio, il cliente doveva pagare dai 5.000 ai 10.000 euro. Il prezzo era variabile perché il finto coniuge poteva anche provvedere con vitto e alloggio all'extracomunitario. Gli inquirenti hanno inoltre accertato anche una falsa attestazione di paternità di una bambina, rilasciata per far ottenere il via libera alla permanenza in Italia al falso padre, al costo di 4.000 euro.

"Ulteriori accertamenti"

In totale sono stati scoperti 21 matrimoni di convenienza, celebrati dal 2013 ad oggi, nei comuni del salernitano, e in uno del varesotto, dove si era trasferita una delle indagate. Il procuratore aggiunto di Salerno, Luca Masini, ha parlato di "analisi capillare di un numero elevatissimo di unioni di fedi celebrate, che avevano come minimo comune denominatore molte anomalie", e ha annunciato che verranno effettuati "ulteriori accertamenti".

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