L’uomo è finito ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale: avrebbe toccato le sue vittime in diversi episodi nel 2015, mentre era commissario prefettizio nel comune di Bagnara. Al funzionario viene contestato anche il reato di tentata concussione
Un viceprefetto è stato arrestato dai carabinieri di Reggio Calabria con l’accusa di violenza sessuale. L'uomo, finito ai domiciliari, è accusato di aver palpeggiato tre donne nel 2015, quando era commissario prefettizio nel comune di Bagnara. Al dirigente contestato anche il reato di tentata concussione.
Le accuse e gli episodi contestati
L’uomo, al momento in attesa di incarico, é stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip di Reggio Calabria. Gli episodi contestati risalgono al 2015. Il funzionario aveva ricevuto nel suo ufficio due donne che gli si erano rivolte per avere un sussidio. Dopo averle rassicurate riguardo le loro richieste, accompagnandole verso l'uscita le palpeggiò entrambe nelle parti intime. Nel secondo caso il viceprefetto, nell'andare a riscuotere l'affitto di uno studio professionale in un immobile di sua proprietà, si avvinghiò alla sua inquilina e le palpò il seno. In quell'occasione la vittima ebbe la forza di reagire e, dopo avergli dato uno schiaffo, lo cacciò dallo studio.
Accusa anche per tentata concussione
Al viceprefetto viene contestato anche il reato di tentata concussione. Il funzionario é stato commissario prefettizio a Bagnara Calabra fino al mese di novembre del 2016. Il Gip, reputando congruo il quadro accusatorio e sussistenti le esigenze cautelari, ha accolto la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica concedendo al funzionario gli arresti domiciliari.