‘Ndrangheta, operazione antimafia a Lamezia Terme: 9 fermi

Cronaca

I provvedimenti sono stati emessi dalla Dda di Catanzaro a carico di presunti affiliati alla cosca Giampà. Sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, di numerose estorsioni a carico di esercizi commerciali e imprenditori, intimidazioni e spaccio

Operazione antimafia della polizia a Lamezia Terme, in Calabria. Eseguiti nove provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Catanzaro a carico di altrettanti presunti affiliati alla cosca Giampà, della 'ndrangheta. I destinatari delle misure restrittive sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, di numerose estorsioni a carico di esercizi commerciali e imprenditori di Lamezia Terme, di una serie di intimidazioni (ad esempio bottiglie incendiarie lasciate vicino alle attività commerciali o danneggiamenti con ordigni esplosivi). Agli indagati, poi, sono contestati numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Catanzaro in corso operazione per l&#39;arresto di 9 esponenti della cosca Giampà <a href="https://twitter.com/hashtag/Ndrangheta?src=hash">#Ndrangheta</a> per estorsioni a esercizi commerciali e spaccio <a href="https://t.co/1zMvKt7TGu">pic.twitter.com/1zMvKt7TGu</a></p>&mdash; Polizia di Stato (@poliziadistato) <a href="https://twitter.com/poliziadistato/status/879935083964231680">28 giugno 2017</a></blockquote>
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Le indagini

Le attività investigative, condotte dalla Squadra mobile di Catanzaro e dal Commissariato di Lamezia Terme, sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro: in particolare dal Procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri, e del pm Elio Romano, con la supervisione del Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri. Le indagini avrebbero accertato che alcuni soggetti appartenenti alla cosca Giampà, tornati in libertà dopo avere espiato le condanne nei processi nati dalle operazioni di polizia "Medusa" e "Perseo" o nel momento in cui venivano ammessi a misure cautelari alternative alla detenzione, si riattivavano con lo scopo di imporre nuovamente la loro influenza criminale nelle zone storicamente controllate dalla cosca di riferimento.

Prevenire conseguenze dentro la cosca Giampà

L’operazione è stata denominata “Filo rosso”. L'adozione dei provvedimenti di fermo é stata ritenuta necessaria dalla Dda, senza attendere le ordinanze di custodia cautelare, in quanto si erano determinati contrasti all'interno della cosca Giampà ed era dunque necessario prevenirne le possibili conseguenze. I nove fermi eseguiti oggi giungono a distanza di cinque anni esatti dall'operazione "Medusa", eseguita il 28 giugno del 2012, contro la stessa cosca Giampà.

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