Studioso e politico, era nato nel 1933 a Cosenza. Dal 1997 al 2005 è stato il primo Presidente del Garante per la protezione dei dati personali. Nel 2013, era stato candidato come Presidente della Repubblica. Molti i ricordi dagli esponenti del mondo politico
Si è spento a Roma, all’età di 84 anni, Stefano Rodotà. Il giurista ed ex parlamentare lascia la moglie Carla e due figli.
L'impegno politico
Rodotà era nato a Cosenza, nel 1933. La politica e lo studio hanno caratterizzato la sua vita. Dopo una breve militanza nel Partito Radicale, è stato eletto deputato per la prima volta nel 1979, come indipendente, nelle liste del Partito comunista italiano. Nel 1983, è stato rieletto ed è diventato presidente del gruppo parlamentare della Sinistra Indipendente. Deputato per la terza volta nel 1987, viene confermato nella commissione Affari Costituzionali e fa parte della prima Commissione bicamerale per le riforme istituzionali. Nel 1989 è nominato ministro della Giustizia nel governo ombra creato dal PCI di Achille Occhetto e successivamente, dopo la svolta della Bolognina, aderisce al Partito Democratico della Sinistra, del quale sarà il primo presidente del Consiglio nazionale, carica che ricoprirà fino al 1992. Nell'aprile del 1992, torna alla Camera dei deputati tra le file del PDS, e viene eletto vicepresidente. Dal 1983 al 1994, inoltre, è stato membro dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. Sempre in sede europea, ha partecipato alla scrittura della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
Dal 1997 al 2005 è stato il primo Garante per la protezione dei dati personali, mentre dal 1998 al 2002 ha presieduto il gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell'Unione europea.
La candidatura a Presidente della Repubblica
Rodotà era stato candidato, nel 2013, come presidente della Repubblica italiana, ed era stato votato dal Movimento 5 Stelle, da Sinistra Ecologia Libertà e da alcuni parlamentari del Partito democratico. Alla fine, fu però rieletto il presidente uscente, cioè Giorgio Napolitano.
Lo studio
Rodotà ha avuto anche un’intensa attività da giurista e da studioso: ha insegnato nelle università di Macerata, Genova e Roma, dove è stato professore ordinario di diritto civile. Ha insegnato anche in Europa (per esempio, a Oxford e a Parigi) e negli Stati Uniti d’America (anche a Stanford), oltre che in America Latina, Canada, Australia e India. Ha ricevuto la laurea honoris causa dall’Università Michel de Montaigne Bordeaux 3 e dall’Università degli Studi di Macerata.
Mattarella: Rodotà sempre per promozione diritti e tutela più deboli
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è detto profondamente colpito dalla scomparsa del giurista. In un messaggio alla famiglia ha ricordato "le alte doti morali e l'impegno di giurista insigne, di docente universitario, di parlamentare appassionato e di prestigio e di rigoroso garante della Privacy". "La sua lunga militanza civile al servizio della collettività", ha aggiunto Mattarella, "è stata sempre contrassegnata dalla affermazione della promozione dei diritti e della tutela dei più deboli".
Gentiloni: "Grande giurista, intellettuale di rango"
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha voluto ricordare con un tweet Rodotà, definendolo un "grande giurista, intellettuale di rango, straordinario parlamentare".
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="it" dir="ltr">Ricordo Stefano <a href="https://twitter.com/hashtag/Rodot%C3%A0?src=hash">#Rodotà</a> grande giurista, intellettuale di rango, straordinario parlamentare. Una vita di battaglie per la libertà</p>— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) <a href="https://twitter.com/PaoloGentiloni/status/878304204728680448">June 23, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Il ricordo di Grasso e Boldrini
Mentre Pietro Grasso, da Facebook, ha ricordato così il giurista: "Ho avuto tante volte l'occasione di incontrarlo e confrontarmi sul tema dei diritti, a lui particolarmente caro e al quale ha dedicato decenni di impegno: ne ricordo l'intelligenza vivace e la straordinaria capacità di affrontare con linguaggio semplice temi profondamente complessi. Ci mancherà". La presidente della Camera Laura Boldrini ha fatto sapere che con la morte di Rodotà "perdiamo uno straordinario giurista, che si è battuto per il diritto di avere diritti anche nell'età digitale".
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