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Quattro università italiane tra le migliori 200 del mondo

Cronaca
Studenti del Politecnico di Milano (Fotogramma)

Si tratta del Politecnico di Milano, dell'università di Bologna, della Scuola superiore sant’Anna e della Scuola Normale Superiore di Pisa. A stabilirlo è la classifica, per il 2018, di Qs World University Rankings. Confermato il dominio delle americane

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Sono quattro le università italiane che, per il 2018, potranno vantare un posto tra le prime 200 del mondo. A stabilirlo è la classifica di Qs World University Rankings che vede il politecnico di Milano al 170esimo posto, mentre l’università di Bologna al 188esimo. Seguono la Scuola superiore sant’Anna e la Scuola Normale Superiore, entrambe a Pisa e entrambe 192esime. È la prima volta che gli atenei italiani raggiungono un risultato del genere. Spiccano in particolare le rimonte del Politecnico milanese, che è salito di 13 posizioni rispetto all’anno precedente, e dell’università bolognese, che ha scalato 20 posti.

Il dominio americano

I vertici della classifica, però, sono tutti occupati da atenei statunitensi. Il primo è il Mit (Massachussets institute of technology), mentre mantengono il secondo e il terzo posto Stanford e Harvard. Al quarto posto c’è il California Institute of Technology. Seguono i due atenei britannici più famosi: Cambridge e Oxford. Ma rimane l’America la protagonista delle prime venti caselle dell’elenco: Princeton è tredicesima, subito seguita dalla Cornell, mentre Yale, Johns Hopkins, Columbia e la University of Pennsylvania occupano le posizioni dalla 16 alla 19. 

La crescita delle asiatiche

La prima università asiatica è la Nanyang Technological University, di Singapore, mentre la prima cinese in classifica (25esima) è la Tsinghua University, subito seguita da quella di Hong Kong, mentre quella di Pechino è 38esima, preceduta da due giapponesi: l’università di Tokyo (28esima) e quella di Kyoto (36esima). Cresce quindi la presenza delle asiatiche a cui si affiancano sempre più atenei russi, australiani - l’Australian National University è ventesima - e indiani.

I criteri della classifica

Nella classifica sono state analizzate complessivamente 4.388 università e di queste, 956 sono state incluse nell’elenco finale valutando secondo diversi criteri. Fra questi anche le opinioni degli accademici e dei datori di lavoro, il numero di citazioni, le risorse dedicate all'insegnamento e il numero di docenti e studenti internazionali. Per ogni settore, è stato attribuito un punteggio agli atenei. Dal punto di vista dell'impatto della ricerca, per esempio, la Scuola Normale Superiore è al 18esimo posto e la Scuola Superiore Sant'Anna al 27esimo. Considerando invece le opinioni di oltre 75mila accademici di tutto il mondo, l'università di Bologna è al 77esimo posto, seguita dalla Sapienza Università di Roma che è 86esima. Le opinioni dei datori di lavoro collocano invece l'Università Commerciale Luigi Bocconi al 30esimo posto, seguita al 53esimo dal Politecnico di Milano. 

Il giudizio sull'Italia

Commentando i dati italiani, il responsabile della Ricerca per QS, Ben Sowter, ha rilevato che "l'Italia è un Paese straordinario e spero che la classe dirigente decida di incrementare l'investimento per le università e la ricerca". "Favorire il cambio generazionale tra i ricercatori e fermare la preoccupante emigrazione giovani menti brillanti", ha aggiunto, "è fondamentale per la per aumentare la competitività del Paese".