Cassazione: respinto ricorso di Berlusconi su assegno per separazione

Cronaca
Foto d'archivio (LaPresse)
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A Veronica Lario, ex moglie del leader di Forza Italia, andranno 2 milioni di euro al mese. I giudici hanno respinto il ricorso dell'ex Cavaliere contro il maxiassegno perché la separazione "non elide la permanenza del vincolo coniugale" e il dovere di assistenza

L’ex moglie di Silvio Berlusconi, Veronica Lario, percepirà un assegno di due milioni di euro al mese per il periodo relativo alla separazione. A stabilirlo è stata la Cassazione che ha sostenuto che Berlusconi "è uno degli uomini più ricchi del mondo" ed è "rilevante" la disparità dei suoi redditi rispetto a quelli di Veronica Lario. I supremi giudici hanno così respinto il ricorso del leader di Forza Italia contro il maxiassegno. E, nelle sue motivazioni, la Cassazione ha sottolineato che, diversamente dalla fase del divorzio, quando "cessano" i doveri di solidarietà coniugale, nelle cause di separazione l'ex coniuge più facoltoso "ha ancora il dovere di garantire al partner separato lo stesso tenore di vita del matrimonio". 

Dal matrimonio al contenzioso economico

Le nozze tra Berlusconi e Lario erano state celebrate nel 1990. Alla fine del 2012, dopo una causa lunga tre anni, era stato depositato l’esito della separazione non consensuale che prevedeva un assegno di 3 milioni di euro al mese da versare alla Lario. Nel 2013 la cifra era stata dimezzata a 1,4 milioni. Nel febbraio dell’anno successivo, il matrimonio, con una sentenza del tribunale di Monza, finisce ufficialmente e viene sancito il divorzio. Nel settembre dello stesso anno, la Corte d’Appello di Milano decide lo sconto: per la Lario 2 milioni al mese invece che 3, per gli ultimi tre anni di separazione. Berlusconi si era opposto alla decisione, facendo ricorso proprio per le somme da versare che riguardano la separazione.

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