Genova, anziana uccisa: vicino di casa confessa poi accusa un pusher

Cronaca
Le finestre dell'appartamento dove è stato trovato il corpo

Il corpo di una donna di 81 anni, scomparsa da 3 giorni, è stato trovato sotto il letto di un inquilino del suo palazzo. Il giovane prima ha detto di averla uccisa sotto l’effetto di stupefacenti per derubarla. Poi ha cambiato versione accusando uno spacciatore

Una donna di 81 anni è stata uccisa a Genova con alcuni colpi alla testa. Era scomparsa da tre giorni e il corpo è stato ritrovato sotto il letto di un vicino di casa. L’uomo, 34 anni, è stato fermato: in un primo momento ha confessato l’omicidio motivandolo come un tentativo di rapina scatenato dal bisogno di soldi per acquistare droga e compiuto sotto l’effetto di stupefacenti. Poi invece ha ritrattato e cambiato versione accusando del delitto un pusher suo complice nella rapina. 

La ricostruzione 

La vittima è Anna Carla Arecco, una pensionata vedova. Da venerdì non si avevano sue notizie e domenica le figlie hanno denunciato la scomparsa aggiungendo che la madre aveva lasciato tutto in casa, dalla borsetta con i documenti al cellulare. Il suo cadavere è stato trovato nell’appartamento al piano di sotto. Una donna, attirata da un odore nauseabondo, è entrata in camera del figlio scoprendo il corpo in decomposizione nascosto sotto il letto immerso in una chiazza di sangue.

Il fermo e la confessione

Il 34enne, un ex cuoco disoccupato e con problemi di tossicodipendenza, ha raccontato ai carabinieri che la donna era stata uccisa da uno straniero di colore senza però riuscire a fornire notizie utili ad identificarlo. La versione è stata ritenuta subito poco credibile dagli investigatori. Il giovane è stato accusato di omicidio, rapina e occultamento di cadavere. Dopo alcune ore ha confessato l’omicidio: “Ho perso la testa perché ero sotto l'effetto di stupefacenti e avevo bisogno di soldi per la cocaina", ha detto ai militari. "Ho attirato la donna in casa con un pretesto e poi l'ho colpita alla testa con un oggetto cilindrico che forse poi ho buttato via. Ho nascosto il cadavere sotto il mio letto perché avevo paura che mia madre potesse trovarlo". Secondo questa confessione, l’uomo sarebbe entrato in casa della vittima dopo averla uccisa per impossessarsi di soldi e gioielli. 

La nuova versione: “È stato un pusher”

L’uomo fermato per l’omicidio dell’anziana ha poi cambiato ancora versione, negando di essere il responsabile. Durante l'interrogatorio davanti al pm ha accusato un pusher come autore del delitto: "Venerdì sera sono salito in casa della signora con un pusher. Mi sono fatto aprire la porta con una scusa. Lo spacciatore l'ha portata in casa mia e io sono rimasto nel suo appartamento per rubare perché dovevo pagarmi la droga. È stato lui a ucciderla con una spranga di ferro. Io non avevo intenzione di ucciderla”. Il giovane ha detto di avere preso 30-40 euro e tre anelli. "Uno l'ho dato al pusher e gli altri due li ho rivenduti a un compra oro. Dopo che lo spacciatore ha ucciso la mia vicina l'ho nascosta sotto il letto, non sapevo cosa fare. Ho cercato di ripulire in fretta per non far trovare le tracce di sangue a mia madre al suo ritorno a casa".

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