Disposti otto ordini di custodia cautelare. La procura del capoluogo piemontese procede per corruzione, turbativa d'asta e truffa aggravata ai danni del Comune
Corruzione, turbativa d'asta e truffa aggravata dentro il Palazzo di Giustizia di Torino. La Guardia di finanza del capoluogo piemontese ha arrestato 7 persone in merito alla gara d'appalto per la gestione del bar interno al tribunale, ormai da mesi dismesso. Un'ottava persona non è stata ancora rintracciata.
Otto ordinanze - Gli arrestati sono l'amministratore unico e due amministratori occulti dell'azienda che si è aggiudicata la gara, un dipendente del Comune di Torino, un commercialista di Modena e due intermediari. L'indagine ha ricostruito il ruolo centrale ricoperto da uno degli amministratori occulti (pregiudicato per reati di mafia) della società veronese Service Companies Srl, secondo i finanzieri amministrata da un prestanome.
Questi, secondo l'accusa, si sarebbe adoperato, con l'aiuto di altre persone, per favorire l'aggiudicazione dell'appalto alla società veronese, anche mediante la corruzione di un pubblico ufficiale preposto alla gara. La turbativa della gara sarebbe avvenuta attraverso varie condotte collusive e fraudolente dei soggetti privati, favorite e non adeguatamente contrastate dal pubblico ufficiale, corrotto prima con la promessa e poi con la consegna di una somma di denaro.
Il ruolo del pubblico ufficiale - Lo stesso pubblico ufficiale, fra le altre cose, dopo la rivelazione delle offerte degli altri partecipanti alla gara, avrebbe sostituito l'offerta originaria dell'azienda incriminata con una nuova offerta. Essendo il Comune di Torino parte lesa, ad alcuni degli arrestati è contestato anche il reato di truffa ai danni dell'ente pubblico.