Caso Shalabayeva, chiesto rinvio a giudizio per 11 persone

Cronaca
Alma Shalabayeva (Foto d'archivio)

Tra gli indagati per la vicenda della moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, espulsa dall’Italia nel 2013 insieme alla figlia di sei anni, anche l'ex capo della squadra mobile di Roma Renato Cortese e l'allora dirigente dell'ufficio immigrazione Maurizio Improta. Le accuse sono sequestro di persona, abuso d'ufficio, falso in atto pubblico

La Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 persone nell’ambito dell’inchiesta sul caso di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov espulsa dall’Italia il 31 maggio 2013 insieme alla figlia di sei anni e poi rientrata nel nostro Paese che le ha riconosciuto il diritto di asilo.

 

Gli indagati - La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex capo della squadra mobile di Roma Renato Cortese, per l'allora dirigente dell'ufficio immigrazione Maurizio Improta, per cinque agenti di polizia, per il giudice di pace che si occupò del caso e per tre funzionari dell'ambasciata kazaka. Gli indagati hanno sempre sostenuto di aver agito correttamente.

 

Le accuse - Secondo l’accusa quello di Alma Shalabayeva fu un rapimento: nell'inchiesta vengono contestati a vario titolo i reati di sequestro di persona e falso. Secondo quanto si è appreso, la richiesta di rinvio a giudizio ricalcherebbe l'avviso di conclusione indagine.

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