Minacce contro Bebe Vio su Facebook: pagina rimossa

Cronaca
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Dopo la denuncia del Codacons, anche la campionessa paralimpica si è rivolta all'Autorità giudiziaria. "Sono amareggiata e delusa" il suo commento

Una pagina Facebook, già rimossa, avrebbe invitato a usare violenza alla campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio. A renderlo noto il Codacons che, secondo una nota, avrebbe denunciato il social network all'Autorità giudiziaria.

 

Bebe Vio: "Sono amareggiata e delusa" - Dopo la segnalazione del Codacons, anche l'atleta ha sporto denuncia. "Ho appena denunciato gli autori della pagina Facebook che mi prendeva di mira, ci vuole una risposta decisa a questi comportamenti" ha spiegato all'Ansa, raccontando la sua "amarezza e delusione" per l'ennesima vicenda ignobile alimentata dalla rete. "Sono amareggiata - ha detto - perche' sono anni che do tutta me stessa e lotto per gli altri. Sono delusa perche' mi fanno tristezza le persone che usano internet per insultare".

 

Sul caso è intervenuta anche la presidente della Camera Laura Boldrini 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Minacce a <a href="https://twitter.com/VioBebe">@VioBebe</a> inaccettabili. Sono con te campionessa! <a href="https://twitter.com/hashtag/BebeVio?src=hash">#BebeVio</a>&mdash; laura boldrini (@lauraboldrini) <a href="https://twitter.com/lauraboldrini/status/834109132110176256">21 febbraio 2017</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

 

La denuncia del Codacons - Il Codacons ha riferito come la pagina sia stata chiusa solo dopo le ripetute segnalazioni inviate da parte degli utenti del social network agli amministratori. Per questo l'associazione dei consumatori ha chiesto alle Procure della Repubblica di Roma e Venezia, alla polizia postale e all'Autorità per le comunicazioni, di "utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se i fatti esposti possano integrare fattispecie di illecito civile, amministrativo e penale, nella forma tentata e consumata, nonché individuare tutti i soggetti da ritenersi responsabili e di conseguenza adottare i dovuti ed eventuali provvedimenti sanzionatori".

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