Due dottori del servizio di emergenza sanitaria di Letojanni si sarebbero assentati dal posto di lavoro, simulando false presenze, per circa due anni. Disposto il sequestro preventivo del denaro incassato in maniera indebita
Due medici del servizio di emergenza sanitaria del 118 di Letojanni (Messina) si sarebbero assentati dal posto di lavoro, simulando false presenze, per circa due anni, dal 2014 fino all'agosto del 2016. Per loro è scattata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
"Metodi consolidati nel tempo" - Secondo quanto appurato dalle indagini, i due dottori avrebbero simulato la presenza per interi turni di servizio notturno, sottoscrivendo l'apposito registro con una serie di artifici e raggiri. I due lo facevano “con metodi sistematici e consolidati nel tempo”, secondo gli investigatori.
Imponevano i loro comportamenti ai colleghi - In realtà è stato accertato che durante i turni si trovavano a casa o in altri luoghi. “I due hanno denotato una personalità sfrontata e prepotente, con fare quasi imposto a colleghi e subordinati”, hanno spiegato gli inquirenti. Senza preoccuparsi di nascondere il loro comportamento, assumevano atteggiamenti di sfida nei confronti dei colleghi di lavoro e di chiunque provasse a contrastarli: "E' la mia parola contro la sua”, dicevano.
Sequestro preventivo di denaro - La magistratura ha disposto inoltre un sequestro preventivo di somme di denaro (circa 15mila a testa) a carico di ciascuno dei medici, per l'ingiusto profitto accertato ai danni della pubblica amministrazione. I due ora sono accusati di truffa aggravata e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.