Affitti bassi in ville medicee, a Firenze danno erariale di 3 mln

Cronaca
Il palazzo Pitti di Firenze (Getty Images)

Per la Guardia di finanza, alcuni dipendenti della Soprintendenza vivevano in immobili di proprietà statale pagando affitti irrisori. In piazza Pitti, appartamenti con canone mensile di 335 euro a fronte di un valore di mercato di 1.700 euro

Affitti a prezzi più bassi di quelli di mercato anche fino a cinque volte: è quanto ha scoperto la Guardia di finanza in relazione alla concessione, da parte della Soprintendenza alle belle arti di Firenze, di appartamenti e immobili in palazzi e luoghi di alto pregio. Per questo la procura regionale della Corte dei Conti ha "invitato a dedurre" due funzionari della stessa Soprintendenza rispetto a un danno erariale da circa 3 mln di euro.
Segnalati alla Corte dei Conti come presunti responsabili due dipendenti della Soprintendenza.



Affittopoli fiorentina – L'indagine riguarda una settantina di appartamenti in consegna alla Soprintendenza, che li affittava a propri dipendenti, in servizio o in pensione, e ai loro familiari, a prezzi di gran lunga inferiori rispetto a quelli di mercato. Gli immobili si trovano tutti in zone residenziali: a Palazzo Pitti, nel Giardino di Boboli e nelle Ville Medicee della Petraia e di Poggio a Caiano, in provincia di Prato.

Negli esempi riportati dalla stessa Gdf, risulta che per un alloggio di circa 130 metri quadri, in piazza Pitti, veniva corrisposto un canone mensile di appena 335 euro a fronte di un valore minimo di mercato di 1.700 euro mensili. Per una residenza di oltre 320 metri quadri situata nel piazzale di Porta Romana, veniva pagato un canone di soli 850 euro per un valore minimo di mercato di 2.400 euro.

 

Un'operazione iniziata nel 2016 – Le indagini, particolarmente laboriose, sono iniziate nei primi mesi del 2016. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria, su delega della Procura regionale della Corte dei Conti della Toscana, hanno identificato come responsabili due dipendenti della Soprintendenza archeologica, delle belle arti e del paesaggio per la Città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. Nei loro confronti l'autorità giudiziaria contabile ha emesso un invito a dedurre, cioè sostanzialmente li invita a difendersi dalle accuse. Il danno per l'erario sarebbe pari a quasi 3 milioni di euro

 



Il prossimo atto davanti alla magistratura contabile – Dopo gli inviti a dedurre ai due funzionari, la Corte dei Conti ha già avviato gli adempimenti processuali per definire il contesto di responsabilità erariale portato alla luce dalla Guardia di finanza.

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