Disastro colposo e omicidio plurimo colposo: sono queste le ipotesi di reato dopo la valanga che ha travolto l’albergo. L’indagine riguarda anche la costruzione della struttura e le vie d’accesso. Sale a sette il bilancio ufficiale delle vittime: recuperato il cadavere di una donna
Sulla valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano è stato aperto un “unico fascicolo” contro ignoti. Le ipotesi di reato per cui si procede sono disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Lo ha spiegato Cristina Tedeschini, procuratore aggiunto di Pescara, in una conferenza stampa. L’indagine riguarda tutti gli aspetti della vicenda, compresa la costruzione dell’albergo e le vie di accesso. Non è escluso che in un secondo momento i filoni d’indagine verranno “spacchettati”.
Sette vittime accertate - I soccorritori, intanto, continuano a cercare di raggiungere i dispersi: a cinque giorni dalla valanga, si spera ancora di trovare in vita qualcuno in qualche "sacca d'aria" tra neve, detriti e strutture dell'albergo. Il bilancio ufficiale delle vittime, però, è salito a sette: i vigili del fuoco hanno individuato ed estratto dalle macerie il corpo di una donna. Il cadavere era in uno stanzino vicino alla zona della cucina e del bar. Si sta ancora lavorando, invece, per liberare il corpo della sesta vittima, individuata ieri. I dispersi ora sono ventidue. Undici i sopravvissuti, alcuni dei quali sono stati dimessi dagli ospedali: rimangono ricoverati solo i due bambini, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo, per garantire loro una migliore assistenza psicologica, e Giampaolo Matrone, sottoposto a intervento chirurgico al braccio destro.
Si indaga anche sull’hotel - Tornando all'inchiesta, “è alle battute iniziali, non ci sono al momento scenari diversi da quelli che tutti possono immaginare”, ha detto Cristina Tedeschini, sottolineando che si sta indagando anche su “circostanze e decisioni sull'apertura e stato di esercizio dell'hotel e sulla viabilità di accesso a quell'esercizio".
Acquisite comunicazioni - L'indagine sul disastro dell'hotel Rigopiano, ha spiegato, riguarderà anche “il tema delle comunicazioni telefoniche, via Whatsapp e scritte” da e verso l'albergo. Anche “tutta la vicenda della mail inviata dall'hotel Rigopiano è acquisita alle indagini”, ha dichiarato. Sottolineando che quello acquisito è tutto “materiale controllato e verificato”. “Ci sono state interferenze nelle comunicazioni – ha detto ancora Tedeschini –, inefficacia nei flussi comunicativi, ma al momento non tutto appare rilevante ai fini dell'indagine, anche se può essere giudicato male dai cittadini”.
Da valutare effetti ritardi sui soccorsi - “Sono tutti da valutare – ha aggiunto – gli effetti degli eventuali ritardi” nell'avvio dei soccorsi verso l'hotel. "Tutti i ritardi, i fraintendimenti, le incongruenze e i problemi nella comunicazione che sono avvenuti nel post-valanga hanno avuto una rilevanza causale non epocale, provocando ritardi che verosimilmente sono di circa un'ora”, ha dichiarato Tedeschini. “Considerando tutta la tempistica alla quale abbiamo assistito nell'arrivo dei soccorsi – ha aggiunto –, possiamo constatare che l'incidenza del ritardo, torno a dire sul piano causale, non è di particolare rilievo”.
Piano valanghe - Le forze dell'ordine, intanto, sono andate negli uffici della Regione Abruzzo per acquisire tutta la documentazione relativa all'emergenza valanghe. Tra gli obiettivi degli inquirenti c'è quello di visionare il Piano valanghe, che dovrebbe essere stato predisposto dagli uffici. "A me personalmente risulta che il rischio valanga fosse elevato già da 3 o 4 giorni prima del disastro, sulla base di quanto comunicato da Meteomont – ha detto il procuratore aggiunto di Pescara –. All'inchiesta, tra le tante cose spetterà il compito di chiarire come mai Rigopiano sia diventata una priorità soltanto dopo la valanga”.