"La responsabilità non è loro, se arriva un paziente lo devono curare. Bisogna capire invece le responsabilità organizzative", ha detto a proposito dei malati curati sul pavimento nel nosocomio campano. Sulla meningite: "Nessuna emergenza, i vaccini ci sono"
“Difendo i medici, non sono i medici i responsabili, i medici sono in pronto soccorso per fare assistenza. Se arriva un paziente lo devono curare, e lo curano con quello che hanno, con gli strumenti e i mezzi che hanno. Sono i nostri eroi quotidiani che lavorano anche in condizioni di enormi difficoltà”. Lo ha detto a Sky TG24 HD, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, parlando della polemica sul pronto soccorso di Nola, in cui alcuni pazienti sono stati curati sul pavimento per l’assenza di letti e barelle. Per l'episodio sono stati sospesi tre medici, il direttore sanitario del nosocomio, Andreo de Stefano, ed i responsabili del pronto soccorso e della medicina d'urgenza, Andrea Manzi e Felice Avella.
"Responsabilità organizzative" - “Bisogna capire invece - ha proseguito il ministro - le responsabilità organizzative: in una fase come quella natalizia, in cui si sapeva che c’era un picco influenzale e che nei pronto soccorso ci sono affollamenti, deve funzionare il 118, bisogna andare in ospedale solo quando è necessario, deve funzionare la medicina di base. C’è una responsabilità delle direzioni generali che devono gestire la sanità come è previsto e come può funzionare laddove ci sono persone che la sanno far funzionare.
Meningite, "i vaccini ci sono" - Il ministro ha parlato anche dei vaccini dopo gli ultimi episodi di meningite: “I vaccini ci sono. Abbiamo fatto una riunione tecnica nei giorni scorsi, a cui hanno partecipato anche Aifa e l’industria. Abbiamo chiesto conto delle scorte vaccinali, le scorte ci sono, non c’è un problema di carenza di vaccini”. “È ovvio - ha spiegato il ministro - che in alcune regioni c’è stato un tale assalto rispetto alla normalità di richiesta delle vaccinazioni facoltative, che non era presente abbastanza personale per sopperire. In una struttura romana in un giorno sono venute tante persone quante ne vengono in un anno intero, questo ha creato impasse”.
Medici sospesi per non avere dato l'sos - La manager dell'Asl Napoli 3 sud, Antonietta Costantini, ha fatto sapere che i medici sono stati sospesi "perché c'è stato un difetto di comunicazione. Se avessero avvertito avremmo potuto mandare altre barelle, altri aiuti".