A due mesi dal terremoto che ha colpito il centro Italia, il primo cittadino promette trasparenza nell’utilizzo dei fondi per la ricostruzione. Questa sera l'inchiesta di Sky TG24 L'Italia trema
“E’ cambiata la prospettiva, è cambiata la vita”. Sono due mesi che il terremoto del centro Italia ha colpito Amatrice, borgo di poco più di 2500 abitanti. Sono stati 234 i morti causati dal sisma, quasi tutta la popolazione è sfollata. E 61 giorni dopo, è il momento di pensare alla ricostruzione: “La certezza è che qui si rifarà tutto. Le risorse dovranno essere usate bene, con il massimo controllo e la massima trasparenza – ha detto il sindaco della città Sergio Pirozzi a Sky TG24 – perché su questo sisma l’Italia si gioca tanto, si gioca la faccia. Sto facendo fare controlli incrociati anche su chi ha richiesto la casa a tempo”.
La terra trema ancora - Ma la terra non smette di tremare. Questa notte altre due scosse: “Io prima non le sentivo, qui è zona sismica: ne avrò vissute tantissime in vita mia – continua Pirozzi – cambiano le prospettive, cambia la vita”. Il pensiero è rivolto al futuro: “Spero che da questa esperienza la mia gente possa uscire più forte, spero che i bambini sappiano cogliere che nella disgrazia si può trovare una visione diversa della vita, in cui si da il giusto peso alle cose”.
Entro Pasqua le casette - Alcune cose sono già state fatte: “L’area commerciale a tempo è pronta, sta per partire la mensa dei bambini, la ludoteca, e sono stati trovati gli spazi per il nuovo ospedale. E’ importante dare messaggi concreti alla gente di Amatrice: qui non ci saranno i container tra cinque o sei anni. Sono fiducioso, lo dobbiamo a chi vive nei borghi periferici”. Il commissario speciale Vasco Errani ha annunciato che stanno per iniziare i lavori di urbanizzazione. Entro Pasqua, la promessa, tutti avranno un tetto sopra la testa.