Migranti: allarme Oxfam, in Italia "scompaiono" 28 minori al giorno

Cronaca
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Il rapporto dell'associazione: nel 2016 si è registrato un forte incremento degli arrivi di minorenni stranieri non accompagnati. In diversi fuggono dai centri di accoglienza e si ritrovano a vivere in strada

Ogni giorno 28 bambini non accompagnati che arrivano in Italia “scompaiono” a causa di un sistema "inefficace e inadeguato". La denuncia è di Oxfam che nel rapporto “Grandi speranze alla deriva”, diffuso oggi, sottolinea che il numero di bambini migranti e rifugiati non accompagnati arrivati quest'anno in Europa attraverso l'Italia è raddoppiato. A fronte però di "un sistema di accoglienza che non riesce a fornire loro il supporto necessario" (LO SPECIALE - FOTO - VIDEO).

 

La fuga dai centri di accoglienza - Molti bambini si ritrovano confinati per un tempo indeterminato in centri da cui non possono uscire, costretti a vivere in alloggi inadeguati e insicuri, senza informazioni sui loro diritti. Altri, raccontano da Oxfam, hanno parenti in altri paesi europei e non vogliono fermarsi in Italia. Inevitabili le conseguenze: in diversi fuggono dai centri di accoglienza e si ritrovano a vivere in strada, trovandosi così esposti a rischi ancora maggiori. Un quadro che mette in evidenza "l'inadeguatezza dell'approccio europeo e italiano al fenomeno migratorio", sottolinea il dossier.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Ogni giorno 28 minori non accompagnati scompaiono In Italia. Diciamo basta <a href="https://t.co/4fy7YCAcn1">https://t.co/4fy7YCAcn1</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/StandAsOne?src=hash">#StandAsOne</a> <a href="https://t.co/urI0mtzQv1">pic.twitter.com/urI0mtzQv1</a></p>&mdash; Oxfam Italia (@OxfamItalia) <a href="https://twitter.com/OxfamItalia/status/773801066924216320">8 settembre 2016</a></blockquote>

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Minori in aumento - Il dossier di Oxfam ricorda che nel 2016 si è registrato un forte incremento degli arrivi di minori stranieri non accompagnati: secondo i dati Unhcr dal primo gennaio 2016 a oggi, ben il 15% di tutti i migranti arrivati in Italia è rappresentato da bambini e ragazzi che viaggiano soli. Questi dati seguono un trend globale, secondo cui il numero di minorenni soli all'interno dei flussi migratori è in costante aumento: gli ultimi dati disponibili stimano che circa la metà di tutti i rifugiati a livello mondiale siamo minori, e che, nei paesi di destinazione, dal 4% al 15% dei richiedenti asilo siano minori non accompagnati.

 

I dati: il 40% dei minori non accompagnati - In Italia, ormai quasi esclusivo punto d'arrivo dei flussi migratori diretti verso l'Europa - sottolinea il rapporto - dopo la chiusura della rotta balcanica e l'accordo tra Unione Europea e Turchia, al 31 luglio 2016 erano sbarcati 13.705 minori soli, con un incremento di più del doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (basti pensare che, in tutto il corso del 2015, ne erano arrivati 12.3607). Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, circa il 40% dei minori non accompagnati (quasi 4.800) si trova attualmente in Sicilia. L'attuale normativa infatti prevede che i minori soli siano automaticamente in carico ai servizi sociali dei cosiddetti "comuni di rintraccio", cioè i Comuni in cui di fatto approdano. Quanto al loro profilo demografico, la stragrande maggioranza dei minori soli (94,7%) è di sesso maschile, mentre il 5,3% sono bambine o ragazze. L'82,2% risulta compreso tra i 16 e 17 anni, il 10% ha dichiarato 15 anni e solo il 7,8% ha dichiarato un'età inferiore a 14 anni. Si tratta però appunto di dati basati sull'età dichiarata dai minori al momento dell'identificazione, che può non corrispondere a quella effettiva.

 

Le anomalie del sistema - La prima anomalia del sistema di accoglienza per minori - denuncia il dossier di Oxfam - riguarda il prolungarsi indefinito della permanenza nelle strutture di prima accoglienza. "Il sistema di accoglienza italiano non ha abbastanza posti per i minori non accompagnati, nonostante non si tratti certo di una novità", racconta Paola Ottaviano di Borderline Sicilia. "Il fatto che negli anni non si sia voluta trovare una soluzione fa sì che i ragazzi restino bloccati a lungo in strutture concepite per permanenze di pochi giorni, o di poche settimane, in attesa di essere trasferiti e troppo spesso finiscono per compiere 18 anni all'interno di queste strutture di transito". E i posti in seconda accoglienza, compresi nella rete Sprar (Sistema di protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) sono insufficienti sia per gli adulti che per i minori. 

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