Blitz contro anarchici della Fai: 7 arresti, 8 indagati, perquisizioni

Cronaca
Un fermo immagine tratto da un video della Polizia di Stato mostra le intercettazioni contro la Fai
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L’operazione della Polizia di Stato tra Torino, Pescara e Lazio. Il reato contestato è associazione con finalità di terrorismo. Gli accusati sarebbero responsabili dell’esplosione di tre ordigni

Blitz della Polizia di Stato contro la Fai, la federazione anarchica informale. Sette le persone arrestate, altre otto indagate nell'ambito dell'operazione denominata “ScriptaManent”. Il reato contestato è di associazione con finalità di terrorismo. Secondo gli inquirenti, sarebbero responsabili, di oltre 50 azioni in 13 anni. Tra queste anche l'esplosione di tre ordigni: uno presso il quartiere Crocetta di Torino del 5 marzo 2007 e due presso la Caserma allievi Carabinieri di Fossano del 2 giugno 2006. Due degli attentati contestati avrebbero avuto "il preciso obiettivo di uccidere" le forze dell'ordine, il personale sanitario, i vigili del fuoco e i cittadini. Altre iniziative riconducibili alla Fai non sono state attribuite formalmente agli indagati: è il caso del pacco-bomba del 2003 a Romano Prodi, del plico esplosivo nell'aprile del 2013 al quotidiano La Stampa, dell'attentato del gennaio 2016 al tribunale di Civitavecchia. 

Perquisizioni in 9 Regioni - I poliziotti, con l'ausilio di unità cinofile antiesplosivo, hanno sottoposto a perquisizione oltre 30 anarchici e 29 abitazioni dislocate in Piemonte, Liguria, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Abruzzo, Campania e Umbria. L'operazione della Digos trae origine dal procedimento penale instaurato presso la Procura di Torino a seguito del ferimento di Roberto Adinolfi, ad dell'Ansaldo Nucleare, per mano di appartenenti al cosiddetto 'Nucleo Olga', espressione del cartello eversivo Fai. L'indagine, attraverso l'analisi di un'enorme quantità di documentazione ideologica, ha permesso di ricostruire la struttura associativa e l'evoluzione internazionale della Fai. Per quell'attentato il tribunale di Genova, riconoscendo le finalità terroristiche, condannò nel novembre 2013 Alfredo Cospito (10 anni e 8 mesi) e Nicola Gai (9 anni e 4 mesi). Cospito e Gai sono tra i sette raggiunti oggi da un'ordinanza cautelare. 

Quasi 50 azioni in 13 anni di attività - La Federazione Anarchica Informale, al centro dell'inchiesta, è accusata di quasi 50 azioni di natura terroristica-eversiva, in 13 anni di attività. Come espressamente affermato nel programma criminoso stilato dai 'soci fondatori', ricostruito dagli investigatori attraverso l'analisi documentale di numerosi scritti, le azioni erano finalizzate a realizzare la "distruzione dello Stato e del capitale" portando l'attacco alle strutture del "dominio".
Tra gli obiettivi privilegiati dall'associazione quelli istituzionali, come caserme di carabinieri, polizia e dei vigili urbani, istituzioni politiche e amministrative, ma anche giornalisti, strutture aziendali e università. Il Fai non disdegnava però anche luoghi pubblici e/o zone residenziali.

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