Nell'aprile del 2016, all'interno della clinica Matris di Milano, avrebbe espiantato alcuni gameti da una giovane spagnola contro la sua volontà. Erano destinati all'eterologa
Espianto forzato di ovuli a una ragazza di 24 anni. Questa l'accusa per il ginecologo Severino Antinori, nei confronti del quale i Carabinieri del Nas di Milano hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il professionista è indagato per i reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate.
Espianto forzato - Secondo le indagini dei militari dell'Arma, nell'aprile del 2016, all'interno della clinica Matris, con la complicità di alcune collaboratrici, Antinori avrebbe espiantato alcuni gameti da una giovane ragazza spagnola contro la sua volontà. La paziente, a quanto si apprende, era un'infermiera in prova e gli ovuli erano destinati all'eterologa. Sottoposta a una cura ormonale fatta passare per terapia per il trattamento di cisti ovarica, ha riferito di essere stata immobilizzata, anestetizzata e costretta a subire un'asportazione di ovuli, nonché privata del proprio telefono cellulare, per impedirle di chiedere aiuto.
Al risveglio dall'anestesia, approfittando della distrazione del personale infermieristico, la giovane sarebbe riuscita a raggiungere un telefono della clinica e a chiamare, di nascosto e in lacrime, il 112.
Pioniere della provetta tra sfide e polemiche - Quasi 40 anni di carriera tra sfide pionieristiche e polemiche clamorose, sempre al centro della cronaca per i suoi record (fece scalpore il caso della donna di 63 anni che, grazie a lui, nel 1994 diventò la più anziana partoriente al mondo) e per le sue invettive. Severino Antinori, classe 1945, è indubbiamente uno dei "padri" della fecondazione assistita in Italia.
Luci e ombre - Numerose le sue polemiche contro la Chiesa e i governi italiani, soprattutto sulla legge 40, definita "barbara e medievale" in numerose occasioni, e sul divieto di fecondazione eterologa, poi caduto con le sentenze dei tribunali. Due anni fa fu protagonista di un clamoroso braccio di ferro con il ministro Lorenzin: lui annuncia la "prima gravidanza ottenuta con l'eterologa in Italia", il ministro, in assenza di linee guida, invia i Nas alla Matris di Milano, che sequestrano gli embrioni. Per qualcuno è un 'Frankenstein' della fecondazione, spregiudicato e ambizioso, per altri, per moltissime delle donne che ha seguito, un pioniere in grado di regalare un figlio anche a casi disperati.