La notizia è stata rivelata agli inquirenti della Dda di Bari da un collaboratore di giustizia vicino alla Sacra Corona Unita ma originario del Napoletano
Sarebbe stato utilizzato per ammazzare il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo il tritolo sequestrato nel barese alcuni giorni fa. La notizia è stata rivelata agli inquirenti della Dda di Bari da un collaboratore di giustizia vicino alla Sacra Corona Unita ma originario del Napoletano il quale, in cella, alla fine del 2015, sarebbe entrato in contatto con uomini della Camorra che parlavano di un agguato al magistrato.
Colangelo: "Continuerò a fare il mio lavoro" - "Continuerò a fare il mio lavoro al servizio dello Stato, fin quando mi sarà richiesto", ha detto il Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo. Il magistrato, nonostante le richieste e le insistenze dei cronisti, non ha voluto aggiungere altro.
Sulla vicenda indaga il pm Antimafia barese Roberto Rossi, che ha coordinato anche le indagini che hanno portato al sequestro dei 550 grammi di esplosivo letale, nascosto sotto un albero, di fronte al cancello della tenuta di un boss di Gioia del Colle (Bari), il trafficante di armi Amilcare Monti Condesnitt, il quale per questa vicenda e' ora in carcere con altre 4 persone. E proprio a Gioia del Colle, stando alle dichiarazioni del pentito, sarebbe dovuto avvenire l'attentato. Il clan che lo stava progettando aveva infatti studiato gli spostamenti di Colangelo fra Puglia e Campania e avrebbero colpito a Gioia, dove il capo della Procura di Napoli abita.