Concordia, al via processo d'appello a Schettino. Pg chiede 27 anni

Cronaca
Il relitto della Costa Concordia durante lo smantellamento nel giugno 2015

In primo grado l'ex comandante, che oggi non era presente in aula, è stato condannato a 16 anni e un mese di reclusione

E' iniziato a Firenze il processo d'appello per Francesco Schettino, l'ex comandante della Costa Concordia nel cui naufragio, di fronte all'isola del Giglio, morirono 32 persone il 13 gennaio 2012. Schettino, che in primo grado è stato condannato a 16 anni e un mese, non era presente in aula e, in una memoria difensiva, ha precisato che non sarà presente alle udienze "a meno che la corte non senta l'esigenza di sentirlo". Posizione riaffermata anche dal suo legale che ha spiegato come l'ex comandante speri che "questo processo torni ad essere quello che deve essere, un processo nel quale il centro dell'attenzione sia la ricerca della verità e non l'analisi della sua persona". Nel corso della sua requisitoria, a inizio processo, il procuratore generale ha chiesto di condannare Schettino a 27 anni e tre mesi di reclusione.

La strategia della difesa
- Nel corso del processo di appello la difesa di Schettino giocherà la sua partita cercando di allargare il ventaglio di responsabilità anche a chi era in plancia di comando e che - secondo i difensori - non coadiuvò il comandante nelle ultime scelte prima dell'impatto sugli scogli. Sempre i legali dell'ex comandante, insieme a quelli di parte civile, cercheranno inoltre un maggiore riconoscimento delle responsabilità di Costa Crociere, condannata comunque in primo grado a risarcire i famigliari delle vittime.

La condanna in primo grado - L'11 febbraio del 2015 Francesco Schettino è stato condannato dal Tribunale di Grosseto in primo grado a 16 anni e un mese di reclusione, per i reati di omicidi plurimi colposi, disastro colposo e abbandono di persone minori o incapaci. Il ricorso in appello è stato presentato sia dall'ex capitano che dalla procura maremmana che aveva chiesto per l'imputato 26 anni di carcere e l'arresto immediato, temendo una fuga all'estero. Richiesta, quest'ultima, che non era stata accolta dal tribunale.

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