Il Comune di Brescello (Reggio Emilia) è stato sciolto dal Consiglio dei ministri per 'infiltrazioni mafiose'. Lo annuncia la Lega Nord in Regione Emilia-Romagna secondo cui "lo scioglimento per mafia è una vittoria della Lega che da anni sta conducendo una battaglia per la legalità".
"Ora aria pulita a Brescello, siamo pronti a collaborare col commissario, come già fatto con la commissione prefettizia", scrive l'attivista antimafia del Carroccio Catia Silva, consigliera comunale di Brescello.
"Il commissariamento - prosegue Silva - è il riconoscimento di oltre dieci anni di lavoro svolto dalla Lega Nord che per prima fiutò il rischio infiltrazioni e denunciò i casi”. Brescello è noto per essere il paese di Don Camillo e Peppone.
Secondo Gianluca Vinci, segretario della Lega Emilia: "Grazie alla sue interrogazioni e ai suoi articoli sulla stampa, Catia da me nominata responsabile legalità della Lega Emilia, ha portato alla luce il sommerso sistema Brescello, pagando a duro prezzo, subendo numerose intimidazioni tra le quali incendi, danneggiamenti e non da ultime minacce aggravate dalla finalità mafiosa, da parte di cinque personaggi, tra i quali, in primis, spicca Alfonso Diletto, ritenuto uno dei cinque esponenti emiliani della 'ndrina, attualmente al 41bis nell'ambito del processo Aemilia e sotto processo a Bologna per le minacce alla Silva a partire dagli anni 2009-2010".