Giovedì l'incontro tra gli inquirenti del Cairo e i pm romani
Con un dossier di duemila pagine sotto il braccio, gli inquirenti egiziani sono arrivati a Roma per una due giorni di incontri con magistrati e investigatori italiani chiamati a valutare se l'Egitto sta facendo tutto il possibile per scoprire chi ha torturato a morte Giulio Regeni.
E, come ha sottolineato il premier Matteo Renzi, accanto ai magistrati c'è la "determinazione" di tutta l'Italia. "Siamo impegnati a che su Regeni non sia una verità di comodo ma la verità. Aspettiamo che i magistrati facciano i loro incontri: noi siamo pronti a seguire quel lavoro con grandissima determinazione", ha detto Renzi in un forum al Mattino di Napoli. Il premier ha avvertito che da parte dell'Italia non sarà accettato alcun "tentativo di svicolare rispetto alla verità", la quale è "dovuta" alla famiglia di Regeni ma anche all'Italia e ai suoi storici rapporti con l'Egitto.