Libia, la moglie di Failla: "Dov'è lo Stato? Ho sbagliato a fidarmi"

Cronaca

Nella registrazione della telefonata del 13 ottobre scorso si sente uno dei rapitori parlare in italiano. Partito dalla Libia l'aereo con i corpi dei due italiani

Ad una settimana dalla morte le salme di Salvatore Failla e Fausto Piano arrivano in Italia, al termine di lunghe trattative con i libici e attraverso modalità  definite "penose" dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. L'aereo con a bordo i due corpi è partito nella tarda serata di mercoledì dalla Libia ed è atteso nella notte a Ciampino.

Un ritardo che, aggiunto alla scelta di fare l'autopsia a Tripoli, ha fatto scattare l'ira dei famigliari di Salvatore Failla. In una conferenza stampa hanno accusato lo stato di non aver "tutelato Salvo. Lo hanno ucciso due volte". La moglie Rosalba ha inoltre fatto ascolare la voce del marito contenuta in una registrazione fatta sentire dai rapitori lo scorso 13 ottobre: "ho bisogno di aiuto. Parla con giornali e tv", le parole dell'uomo. Tra le voci che si sentono nella registrazione, anche quella di uno dei rapitori, che parla in un italiano stentato.

 

La moglie di Failla: "Mi sono fidata, ma mi sono fidata del lupo"

 

<iframe width="560" height="319" src="http://player.sky.it/external/news/50/274705" frameborder="0" allowfullscreen="true"></iframe>

 

La telefonata di Salvatore Failla del 13 ottobre

 

<iframe width="560" height="319" src="http://player.sky.it/external/news/50/274706" frameborder="0" allowfullscreen="true"></iframe>

Cronaca: i più letti

[an error occurred while processing this directive]