Anna Giordanelli, medico di base di 53 anni, stava facendo jogging a Cetraro (Cosenza) quando è stata aggredita con un piede di porco dall'uomo. Il movente del delitto sarebbe da ricercare nella fine del matrimonio con la sorella della vittima. Investigatori prudenti: alcuni aspetti non sarebbero ancora chiari. Il procuratore: “La vicenda potrebbe essere più turpe di come appare”
Paolo Di Profio, di 46 anni, infermiere, avrebbe confessato l'omicidio della cognata Anna Giordanelli, medico 53enne di Cetraro (in provincia di Cosenza). Gli accertamenti stanno proseguendo per fare chiara luce su una vicenda che "potrebbe essere più turpe di come appare", ha dichiarato il procuratore di Paola, Bruno Giordano.
Il movente in un matrimonio finito male - Il movente del delitto sarebbe legato alla fine del matrimonio di Di Profio con la sorella della vittima. Una separazione non accettata dall'uomo che, ieri, esasperato dalla situazione, si è recato sulla strada che la donna frequentava abitualmente per fare jogging e l'ha avvicinata. I due Sembra abbiano iniziato a parlare e al culmine della discussione l'uomo avrebbe afferrato un piede di porco con cui ha poi colpito la cognata al cranio, uccidendola. L'omicidio non ha avuto testimoni.
Aggressione con un piede di porco - Il corpo della donna è stato trovato per terra mercoledì sera in via San Francesco, nella zona alta di Cetraro: un passante ha chiamato il 118 pensando a un malore, poi i medici si sono accorti che la causa della morte era di natura violenta e hanno avvisato i carabinieri. L’arma del delitto, con cui la donna è stata colpita alla testa, sarebbe un piede di porco: l’oggetto, sul quale sono stati trovati capelli e sangue, è stato abbandonato vicino al luogo dell’aggressione e lì è stato rinvenuto dai carabinieri. La morte della dottoressa sarebbe stata istantanea.
Lutto a Cetraro - "Per me è un doppio colpo. Anna Giordanelli era una persona molto conosciuta, nonché grande amica mia e della mia famiglia. Siamo frastornati", ha detto il sindaco di Cetraro, Angelo Aita. La vittima era sposata con un geologo, dirigente del Comune, e aveva tre figli.