Caos Colosseo, ancora polemiche. Cgil: "Possibile sciopero a ottobre"

Cronaca

Non si ferma la bufera dopo la chiusura di alcuni luoghi di cultura a Roma per un'assemblea sindacale e il decreto approvato d'urgenza dal governo per impedire che succeda ancora. "La mobilitazione è servita: è arrivato lo sblocco dei fondi per pagare i salari accessori. Ma la protesta va avanti", dice Claudio Meloni, coordinatore Cgil per il Mibact. Marino: immagini di ieri non fanno bene al Paese

Il giorno dopo la chiusura del Colosseo e di altri importanti siti archeologici di Roma (FOTO) per un’assemblea sindacale, regolarmente convocata, non si fermano le polemiche. Alimentate anche dal decreto, approvato d’urgenza dal governo, con il quale s’inseriscono i musei e i luoghi della cultura nei “servizi pubblici essenziali”. In questo modo, secondo l’esecutivo, sarà più difficile che si ripetano le immagini dei turisti in coda davanti ai cancelli chiusi che hanno fatto il giro del mondo. Ma tra i politici e i sindacati, dopo le dichiarazioni di ieri del premier Matteo Renzi e quelle della leader della Cgil Susanna Camusso, continuano le discussioni con il ministro Franceschini che su Twitter parla di "passaggio storico".

 

 


Cgil: possibile sciopero ad ottobre - “Ieri, in singolare coincidenza con l'assemblea sindacale, è arrivato lo sblocco dei fondi per pagare i salari accessori di tutti lavoratori del Mibact per il 2014 e per il 2015. Evidentemente la mobilitazione è servita, a prescindere da quanto accaduto al Colosseo", ha detto Claudio Meloni coordinatore Cgil per il Mibact. Il mancato pagamento degli straordinari era stato uno dei motivi alla base dell'assemblea sindacale che aveva provocato la chiusura di alcuni siti archeologici. “Lo sblocco dei fondi per i salari accessori – ha aggiunto Meloni – non spegne la mobilitazione perché la vertenza nazionale verte anche sulla richiesta di un piano occupazionale straordinario e sulle riforme che stanno generando caos organizzativo. Resta forte la possibilità dello sciopero che, se la situazione non si sblocca, potrebbe essere a ottobre. Nella decisione di Cgil, Cisl e Uil peserà anche il contenuto del decreto, che per ora non abbiamo letto ma che, in base alle dichiarazioni fatte dal ministro Franceschini e dal premier Renzi, va ad incidere in maniera rilevante sul diritto di sciopero. I beni culturali erano già inseriti nei servizi pubblici essenziali: immaginiamo che abbiano esteso la previsione di legge anche sulla fruizione dei beni e non solo sulla loro sicurezza. In sostanza gli scioperi andrebbero fatti facendo rimanere i siti aperti, prevedendo una sorta di precettazione”.

Marino: certe immagini non fanno bene al Paese -
Sulla questione è tornato anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino. "Non voglio entrare nella questione del diritto allo sciopero, che va garantito e protetto, ma voglio ragionare" su quanto accaduto, ha detto. Le chiusure di ieri “non fanno bene al paese, alla città e all’immagine della capitale d’Italia”. E ancora: “L'immagine di ieri di migliaia di persone che non sono potute entrare al Colosseo sono rimbalzate sui siti del mondo dando ancora una volta l'idea che l'Italia è inaffidabile”.

 

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