Il procuratore della Repubblica Cataldo Motta rende noti i risultati tossicologici: né alcol né droga nel corpo del 19enne deceduto fuori dalla discoteca Guendalina di Santa Cesarea Terme. Già dopo l'autopsia il medico legale aveva riferito che il ragazzo era affetto da una cardiomiopatia ipertrofica
Né alcol, né droga. Lorenzo Toma "è morto per cause naturali". Lo ha annunciato il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, incontrando i giornalisti per comunicare i risultati degli esami tossicologici sul corpo del 19enne deceduto la scorsa domenica notte nella discoteca 'Guendalina' di Santa Cesarea Terme.
Cardiomiopatia ipertrofica - "Non è stata rinvenuta alcuna sostanza stupefacente - ha spiegato Motta - né a livello di urine, né di sangue, né nel contenuto gastrico". Per quanto riguarda l'assunzione eventuale di alcool, Motta precisa che "in astratto avrebbe potuto incidere solo nel caso di coma etilico, ma il ragazzo non era in coma etilico".
Già al termine dell'autopsia, compiuta lo scorso 11 agosto, il medico legale Alberto Tortorella aveva riferito che Lorenzo era affetto da una cardiomiopatia ipertrofica, una patologia che può causare una morte improvvisa e della quale pare che né lui né i familiari fossero informati.
Resta aperto il fascicolo di inchiesta - In attesa che il medico legale Alberto Tortorella termini la sua relazione con i risultati degli esami istologici, resterà aperto il fascicolo di inchiesta del sostituto procuratore Stefania Mininni.