Mafia, si stringe il cerchio intorno a Matteo Messina Denaro: 11 arresti

Cronaca

In manette esponenti di vertice delle famiglie di Cosa Nostra trapanese e presunti favoreggiatori del latitante. Scoperta una rete di pizzini con cui il boss dava ordini e gestiva gli affari. Il centro di smistamento dei bigliettini in un casolare nelle campagne di Mazara del Vallo. Renzi: "L'Italia c'è, tutta insieme, contro la criminalità organizzata". Alfano: "Lo Stato vince"

Esponenti di vertice delle famiglie di Cosa Nostra trapanese e presunti favoreggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro, ricercato dal 1992,  sono stati arrestati nell'operazione "Ermes" condotta dalla polizia di Stato e coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo. Arresti e perquisizioni sono stati eseguiti nelle province di Palermo e Trapani da personale delle Squadre Mobili delle due città con il coordinamento del Servizio centrale operativo della polizia di Stato e la partecipazione del Ros dei carabinieri. I provvedimenti restrittivi riguardano i capi del mandamento di Mazara del Vallo e dei clan di Salemi, Santa Ninfa, Partanna, ritenuti feudi di Messina Denaro.

 

Scoperta rete di pizzini - L'indagine si collega alle "Golem I e II" e "Eden I e II", che avevano già colpito la rete di fiancheggiatori e parenti del latitante. Gli arresti eseguiti sono in tutto undici. Gli investigatori hanno colpito il sistema di comunicazioni di Matteo Messina Denaro, che come altri capimafia usava i 'pizzini' per dare ordine e gestire gli affari. Il centro di smistamento dei bigliettini era in un casolare nelle campagne di Mazara del Vallo.

 

Renzi: "L'Italia c'è, tutta insieme e tutta unita contro la criminalità organizzata" - "Sono grato a investigatori, forze dell'ordine e a tutti i rappresentanti dello Stato per il colpo inferto all'organizzazione mafiosa con la cattura di molti uomini del giro di Matteo Messina Denaro. Grazie a nome del Governo. E avanti tutta per andare finalmente a catturare anche il boss superlatitante. L'Italia c'è, tutta insieme e tutta unita contro la criminalità organizzata" ha scritto il premier su Facebook.

 

Esulta il ministro Alfano su Twitter

 

Lo Voi: "Cosa Nostra resta struttura unitaria. No camorrizzazione" - "Le indagini escludono che sia in corso una sorta di camorrizzazione di Cosa Nostra. La mafia resta una organizzazione unitaria" ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, intervenendo alla conferenza stampa. "Queste considerazioni - ha aggiunto - non escludono che ogni mandamento e ogni provincia possano anche curare i propri interessi, ma le decisioni sono prese collettivamente".

 

"Matteo Messina Denaro un parassita" - "Matteo Messina Denaro è una sorta di parassita che non tiene conto dei legami familiari, ma usufruisce dei soldi che i componenti della sua famiglia e del clan possono fargli avere" ha detto il procuratore aggiunto di Palermo, Teresa Principato.
Il magistrato, che ha coordinato l'inchiesta insieme ai pm Paolo Guido e Carlo Marzella, ha aggiunto: "Nonostante il territorio sia più che sorvegliato e da anni si susseguono operazioni, ancora non siamo riusciti a prendere il latitante. Questo può significare solo che gode di protezioni ad alto livello".

 

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