Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri, zia e cugina della vittima, erano state condannate in primo grado al carcere a vita per omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Confermati anche gli 8 anni per Michele Misseri
La Corte di Assise di appello di Taranto ha confermato la condanna all'ergastolo nei confronti di Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri per l'omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana (Taranto) strangolata e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. La sentenza è stata emessa dopo tre giorni di camera di consiglio (tutte le foto sul caso).
8 anni a Michele Misseri - Confermati anche gli otto anni di reclusione per Michele Misseri, marito di Cosima Serrano e padre di Sabrina, per concorso in soppressione di cadavere. Durante l'inchiesta Michele Misseri si era in un primo momento autoaccusato del delitto.
Il processo di appello - In appello, il sostituto procuratore generale Antonella Montanaro aveva chiesto la conferma della condanna all'ergastolo per Sabrina e Cosima. Le udienze hanno registrato un duello tra accusa e difesa sulle responsabilità delle due donne e di Sabrina in particolare.
Sentenza riformata per quattro imputati minori - La Corte di Assise di Appello di Taranto ha inoltre parzialmente riformato la sentenza di primo grado per l'omicidio di Sarah Scazzi nei confronti di quattro imputati. I giudici hanno infatti assolto, perché il fatto non sussiste, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, che il 20 aprile 2013 erano stati condannati ad un anno di reclusione per favoreggiamento personale, confermando invece la condanna ad un anno e quattro mesi per Giuseppe Nigro, imputato per lo stesso reato.
La Corte ha inoltre rideterminato, riducendola, la pena per altri due imputati: un anno e quattro mesi a Vito Russo Junior, ex legale di Sabrina Misseri (due anni in primo grado per favoreggiamento personale), cinque anni e 11 mesi a Carmine Misseri, fratello di Michele (sei anni in primo grado per soppressione di cadavere).
Gli altri processi - Il caso di Sarah Scazzi ha generato altri due procedimenti giudiziari. Dinanzi al tribunale di Taranto è in corso un processo per false informazioni al pm a carico di Giovanni Buccolieri, fioraio di Avetrana che raccontò agli inquirenti di aver visto Cosima sequestrare in auto Sarah per poi dire che era stato un sogno, e il suo amico Michele Galasso. In un'inchiesta-bis, invece, sono imputati in 12, a vario titolo per falsa testimonianza, calunnia e false informazioni al pm. Tra questi c'è Michele Misseri (ma per il reato di autocalunnia perché dal dicembre 2010 continua in varie forme ad accusarsi del delitto) e Ivano Russo, l'amico di Sabrina e Sarah che, per l'accusa, sarebbe stato il motivo della gelosia di Sabrina nei confronti della cuginetta, sino a spingerla al delitto insieme alla madre Cosima.