L'imprenditrice e presidente di Expo 2015 Spa è accusata anche di appropriazione indebita, in qualità di presidente del cda della Bracco spa. L'accusa: "Fatture false servite a lavori su case private e barche". Il legale: "Nessuna rilevanza penale"
Diana Bracco, presidente di Expo 2015 Spa, è indagata per evasione fiscale e appropriazione indebita in qualità di presidente del cda della Bracco spa.
L'indagine è stata chiusa ed è stato effettuato un sequestro da circa 1 milione di euro. L'ipotesi è che le fatture false siano servite in relazione a lavori su case private e barche.
Le accuse - In sostanza, le indagini avrebbero fatto emergere che "fatture per complessivi euro 3.064.435 confluiti nella contabilità e nelle dichiarazioni fiscali presentate dalle società del gruppo Bracco per i periodi di imposta dal 2008 al 2013 - si legge in una nota della Procura - erano riferite all'esecuzione di forniture o di prestazioni rese verso locali in uso alle medesime società ma effettivamente realizzate presso immobili e natanti di proprietà, ovvero nella disponibilità della signora Diana Bracco e del defunto marito Roberto De Silva".
La difesa - "Non c'è stata alcuna frode fiscale. Si tratta di contestazioni riguardanti l'inerenza all'attività di impresa di fatture, situazione non rilevante sotto il profilo penale, già definita con l'Agenzia delle Entrate con il ravvedimento operoso. Siamo solo al termine delle indagini preliminari e non è stata ancora formulata la richiesta di rinvio a giudizio". E' quanto sostiene in una nota Giuseppe Bana, legale di Diana Bracco.
Pisapia: "Possibile problema immagine Expo" - Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha invece parlato di un "possibile problema di immagine che deve essere valutato". "Bisogna capire se è solo un problema di carattere fiscale su cui pare sia già stato fatto quanto doveva essere fatto - precisa il sindaco a margine di un incontro - o se ci sono risvolti penali che però il suo avvocato esclude".
L'indagine è stata chiusa ed è stato effettuato un sequestro da circa 1 milione di euro. L'ipotesi è che le fatture false siano servite in relazione a lavori su case private e barche.
Le accuse - In sostanza, le indagini avrebbero fatto emergere che "fatture per complessivi euro 3.064.435 confluiti nella contabilità e nelle dichiarazioni fiscali presentate dalle società del gruppo Bracco per i periodi di imposta dal 2008 al 2013 - si legge in una nota della Procura - erano riferite all'esecuzione di forniture o di prestazioni rese verso locali in uso alle medesime società ma effettivamente realizzate presso immobili e natanti di proprietà, ovvero nella disponibilità della signora Diana Bracco e del defunto marito Roberto De Silva".
La difesa - "Non c'è stata alcuna frode fiscale. Si tratta di contestazioni riguardanti l'inerenza all'attività di impresa di fatture, situazione non rilevante sotto il profilo penale, già definita con l'Agenzia delle Entrate con il ravvedimento operoso. Siamo solo al termine delle indagini preliminari e non è stata ancora formulata la richiesta di rinvio a giudizio". E' quanto sostiene in una nota Giuseppe Bana, legale di Diana Bracco.
Pisapia: "Possibile problema immagine Expo" - Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha invece parlato di un "possibile problema di immagine che deve essere valutato". "Bisogna capire se è solo un problema di carattere fiscale su cui pare sia già stato fatto quanto doveva essere fatto - precisa il sindaco a margine di un incontro - o se ci sono risvolti penali che però il suo avvocato esclude".