Strage Bardo, pm: Touil in Italia il giorno dell'attacco

Cronaca

La Procura di Milano, in base ai registri della scuola di italiano frequentata dal giovane marocchino (FOTO), esclude che si trovasse in Tunisia il giorno dell'attentato. Alfano: "E' gravemente sospettato". La cognata a Sky TG24: "Il 18 marzo era a casa"

Abdelmajid Touil, il marocchino fermato nel Milanese per l'attentato al Museo del Bardo di Tunisi lo scorso 18 marzo, sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage che in quelli precedenti e successivi. E' quanto è stato accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola di italiano per stranieri frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti (FOTO). L'arresto è avvenuto su mandato dell'autorità giudiziaria tunisina e i pm milanesi stanno svolgendo accertamenti in merito alle accuse nei confronti del giovane.

Il giorno dopo l'attentato era in classe a Trezzano - Dai registri scolastici risulterebbe che Touil era presente in aula il 16 e il 19 marzo, due giorni prima e il giorno dopo l'attentato al Museo del Bardo. "Questo ragazzo frequentava il centro provinciale per l'istruzione degli adulti, che ha una sede anche a Trezzano - spiega il sindaco di Trezzano sul Naviglio Fabio Bottero - e sia lunedì 16 e che giovedì 19 marzo risulta presente, stando ai registri. Queste informazioni le ho passate agli organi competenti che indagheranno". La circostanza è stata confermata anche da una docente del corso, che si teneva appunto il lunedì e il giovedì, mentre il giorno dell'attentato era un mercoledì.  A sostenere questa versione anche i familiari del giovane, come la cognata dei Touil che afferma a Sky TG24 come il giovane il 18 marzo si trovasse a casa.

La cognata di Touil: "Il 18 marzo era a casa con noi"



Informativa di Alfano alla Camera
- Oggi il ministro Alfano ha riferito durante un'informativa alla Camera che il giovane "è gravemente indiziato", aggiungendo che le indagini sono comunque ancora in corso. Il suo arresto, ha però rivendicato il ministro dell'Interno, è un successo investigativo e ha osservato, rispondendo alle polemiche sollevate riguardo alla sicurezza in italia: "Siamo qui a commentare arresti e non cose più drammatiche".

Alfano: "Arresto Touil non è un caso isolato"




Alfano: "Chiarire i movimenti di Touil in Italia"
- Alfano ha quindi spiegato che andranno "chiarite le circostanze relative al movimento di Touil dopo il suo ingresso in Italia" visto che tra il suo arrivo a porto Empedocle e il suo arresto "non sono emerse evidenze sulla sua presenza in Italia". Alfano ha poi aggiunto che quando Touil arrivò in Italia il 17 febbraio "a bordo di un barcone, e venne soccorso in mare", non vi era alcuna segnalazione su di lui "né dalle autorità tunisine né da altri Paesi".

Terroristi sui barconi, Alfano: "Mai escluso che possa accadere" - Sulle polemiche sollevate soprattutto dalla Lega Nord riguardo alla circostanza che il giovane marocchino sia giunto in Italia su un barcone, Alfano ha rivendicato quando già affermato in passato. "Sarebbe controintuitivo poter ritenere che il nostro Paese non sia esposto a questo rischio" ha spiegato il responsabile degli Interni, aggiungendo però che l'attenzione delle forze dell'ordine è massima. Alfano ha quindi ribadito i quattro principi sui quali ad oggi si è mosso il Viminale: "Non c'è nessuna evidenza, nessuno può escludere che accadrà, l'allerta è altissima e nessun paese è a rischio zero". Nella giornata di mercoledì, deputati e senatori leghisti hanno presentato provocatoriamente un esposto contro il premier Renzi e Alfano accusandoli di "favoreggiamento del terrorismo" e "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina".

Entro tre mesi decisione su estradizione
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Abdelmajid Touil è detenuto in isolamento nel sesto raggio del carcere di San Vittore. Proprio nella casa circondariale si svolgerà domani 22 maggio l'udienza per l'identificazione e la convalida dell'arresto, durante la quale verrà anche chiesto al giovane se intende acconsentire all'estradizione in Tunisia. Nel caso, più che probabile, in cui negasse il consenso, dovrà arrivare dalle autorità tunisine la richiesta formale di estradizione con la descrizione dei fatti e le norme che sarebbero state violate dall'arrestato. Entro 3 mesi, poi, il sostituto procuratore generale dovrà  presentare la sua requisitoria ed infine la corte d'appello in composizione collegiale dichiarerà l'esistenza o meno delle condizioni per procedere all'estradizione.

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