Secondo il bollettino dell'ospedale Spallanzani il paziente "è febbrile, lucido e collaborante" e "da questa notte è comparsa un sintomatologia gastrointestinale importante". Sotto osservazione tre sanitari del 118 che soccorsero l'uomo
Sono leggermente peggiorate le condizioni dell'infermiere di Emergency contagiato dal virus Ebola e ricoverato da ieri all'Istituto Spallanzani di Roma. Il paziente "è febbrile, lucido e collaborante. Da questa notte è comparsa un sintomatologia gastrointestinale importante" si legge nel bollettino.
Per l’uomo, dopo il primo trattamento antivirale specifico iniziato già ieri, questa notte è stato iniziato un secondo farmaco sperimentale non registrato. Il farmaco, già autorizzato con ordinanza AIFA del 12 maggio, su indicazione del Ministro della Salute, è arrivato ieri dall'estero. Il paziente, rende inoltre noto l'ospedale, ha iniziato la nutrizione parenterale e continua la terapia reidratante per via orale ed endovenosa.
Dopo il contagio dell’infermiere sardo, il caso Ebola sarà affrontato domani a Sassari in un vertice in prefettura cui parteciperanno i vertici della sanità locale e regionale, le autorità e le forze di polizia del territorio.
Oltre ai familiari dell'uomo già in quarantena per essere entrati in contatto col malato, altre tre persone che prestano servizio al 118 sono sottoposte a monitoraggio. I tre avrebbero accompagnato l'uomo dalla sua abitazione al reparto di Malattie infettive senza adottare il protocollo di sicurezza previsto.
Per l’uomo, dopo il primo trattamento antivirale specifico iniziato già ieri, questa notte è stato iniziato un secondo farmaco sperimentale non registrato. Il farmaco, già autorizzato con ordinanza AIFA del 12 maggio, su indicazione del Ministro della Salute, è arrivato ieri dall'estero. Il paziente, rende inoltre noto l'ospedale, ha iniziato la nutrizione parenterale e continua la terapia reidratante per via orale ed endovenosa.
Dopo il contagio dell’infermiere sardo, il caso Ebola sarà affrontato domani a Sassari in un vertice in prefettura cui parteciperanno i vertici della sanità locale e regionale, le autorità e le forze di polizia del territorio.
Oltre ai familiari dell'uomo già in quarantena per essere entrati in contatto col malato, altre tre persone che prestano servizio al 118 sono sottoposte a monitoraggio. I tre avrebbero accompagnato l'uomo dalla sua abitazione al reparto di Malattie infettive senza adottare il protocollo di sicurezza previsto.