Il 9 ottobre l’esondazione dei torrenti provoca un morto e danni ingenti. Oggi, i negozianti denunciano a Sky TG24: “Il Bisagno non è stato pulito per niente”. E temono il ritorno delle piogge a settembre. Sui risarcimenti: “Sono arrivati ma non bastano”
“Il Bisagno non è stato pulito per niente. Neanche dalla parte degli argini dove ci sono delle parti di terreno. E’ esattamente come sei mesi fa. Settembre, e le piogge autunnali, arriveranno. Noi abbiamo paura”. Lo denunciano i cittadini a Sky TG24 sei mesi dopo l’alluvione che ha colpito 49 comuni tra Genova e La Spezia, provocando una vittima e 300 milioni di euro di danni. “Abbiamo avuto pochi aiuti, solo spiccioli rispetto a tutto quello che abbiamo perso” dicono i negozianti. I risarcimenti, dunque, sono arrivati ma sono bassi rispetto ai danni subiti. Molti negozi hanno riaperto, altri hanno deciso di chiudere per sempre, altri ancora hanno svenduto la loro attività. Non tutti infatti sono riusciti a riprendersi dopo due alluvioni subite in pochi anni. Quella del 2014 e quella del 2011.
Sei mesi fa l’alluvione - Sei mesi fa, nella notte tra il 9 e il 10 ottobre del 2014, dopo le forti piogge che hanno colpito la Liguria, sono esondati quattro torrenti. Tra questi il Bisagno e il Fereggiano. Genova è sott’acqua, travolta da fango e detriti. Rivive lo stesso incubo del 2011 e del 1970. La furia della corrente trascina via le auto, allaga i negozi, provoca frane e smottamenti. Deraglia un treno. Salta la corrente elettrica. I vigili del fuoco recuperano il corpo senza vita di un uomo morto annegato nel tunnel fra via Canevari e la stazione di Brignole. I danni sono enormi. Il Comune viene messo sotto accusa per non aver dato l’allarme. Il sindaco si difende: nessuno li aveva avvisati. Fortunatamente, però, le scuole vengono chiuse. Ma le polemiche non si arrestano. Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti denuncia: si è ripetuto lo stesso lutto del 2011. E attacca i lavori per la messa in sicurezza del Bisagno, rimasti bloccati per tre anni. La magistratura indaga per omicidio colposo.
Sei mesi fa l’alluvione - Sei mesi fa, nella notte tra il 9 e il 10 ottobre del 2014, dopo le forti piogge che hanno colpito la Liguria, sono esondati quattro torrenti. Tra questi il Bisagno e il Fereggiano. Genova è sott’acqua, travolta da fango e detriti. Rivive lo stesso incubo del 2011 e del 1970. La furia della corrente trascina via le auto, allaga i negozi, provoca frane e smottamenti. Deraglia un treno. Salta la corrente elettrica. I vigili del fuoco recuperano il corpo senza vita di un uomo morto annegato nel tunnel fra via Canevari e la stazione di Brignole. I danni sono enormi. Il Comune viene messo sotto accusa per non aver dato l’allarme. Il sindaco si difende: nessuno li aveva avvisati. Fortunatamente, però, le scuole vengono chiuse. Ma le polemiche non si arrestano. Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti denuncia: si è ripetuto lo stesso lutto del 2011. E attacca i lavori per la messa in sicurezza del Bisagno, rimasti bloccati per tre anni. La magistratura indaga per omicidio colposo.