Loris, nuovi dubbi sulla ricostruzione della madre

Cronaca

La macchina della donna sarebbe stata ripresa da 2 telecamere mentre percorre un tratto di strada vicino al Mulino, impiegando 9 minuti invece dei 3 necessari. Gli esami rivelano: il piccolo aveva i polsi legati. Si cerca lo zainetto

Nuove incongruenze emergono nella ricostruzione della madre di Loris, il bambino di otto anni ucciso a Santa Croce di Camerina, in provincia di Ragusa. Due telecamere riprendono l'auto della donna, la mattina di sabato 29 novembre, mentre impiega 9 minuti per percorrere un tratto di strada vicino al Mulino Vecchio, che invece si percorre in 3 minuti. Lo hanno accertato gli investigatori che ora vogliono capire cosa sia accaduto in quei 6 minuti di troppo.

Un buco di sei minuti nel racconto della madre - La telecamera del distributore Erg sulla provinciale 35, quella che si trova a circa 50 metri dal bivio della strada che porta al punto dove è stato ritrovato il corpo del bambino, inquadra l'auto della madre  passare in quel punto alle 9:27. Seguendo il percorso indicato proprio dalla donna, gli investigatori hanno però trovato un'altra telecamera, quella di una ditta privata, sempre sulla strada provinciale, che riprende il passaggio della vettura alle 9.36, dunque 9 minuti dopo. Per percorrere quel tratto di strada - che si trova a pochissima distanza dal Mulino Vecchio - si impiegano solo 3 minuti, come hanno accertato gli stessi investigatori rifacendo con la madre di Loris il percorso. Perché dunque quella mattina ci sono voluti 6 minuti di più?

Al bambino sono stati legati i polsi - Intanto, dagli esami autoptici, è emerso un altro dettaglio sull'omicidio del bimbo di 8 anni trovato morto a Santa Croce di Camerina, in provincia di Ragusa: quando è stato ucciso, o poco prima, al piccolo sono stati legati i polsi, in modo da tenergli le mani attaccate l'una all'altra. A questo scopo, stando ai riscontri, sarebbero state usate le stesse fascette di plastica usate per strangolare la vittima. E mentre si cerca ancora, anche con gli elicotteri, lo zaino della vittima, parla il cacciatore che ha ritrovato il corpo: “Gli inquirenti – dice – sono sulla buona strada”.

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