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Loris ucciso con una fascetta elettrica

Cronaca
Bimbo morto nel ragusano, madre sentita di nuovo in questura
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Bimbo morto nel ragusano, madre sentita di nuovo in questura
02:54 min

Il bimbo di 8 anni, morto il 29 novembre nel ragusano, sarebbe stato strangolato. Dagli esami autoptici inoltre sono emersi graffi al collo e al viso. La madre di nuovo in Questura. Il legale: "Non è indagata"

Una fascetta da elettricista lunga e larga. Sarebbe questa "l'arma" usata per uccidere il piccolo Loris. Questa una prima verità sull'omicidio del piccolo di 8 anni scomparso nella mattinata del 29 novembre e ritrovato senza vita qualche ora dopo in un canalone di corso contrada Mulino Vecchio di S.Croce Camerina. Dagli esami autoptici il bimbo presenta graffi al collo e al viso che sarebbero stati causati dal laccio utilizzato per strangolarlo. La polizia scientifica intanto è tornata lì dove è stato trovato il corpo del bambino, alla ricerca di informazioni utili per arrivare al più presto a fare luce sull'omicidio. Alla verifica ha partecipato anche la mamma di Loris, che è poi tornata in Questura. Il suo legale, l'avvocato Francesco Villardita, ha chiarito: "Ha partecipato come persona informata dei fatti, non è assolutamente indagata".

Le due versioni della madre - Dai verbali sembrerebbe che la madre abbia fornito due versioni su quel sabato mattina.  "Eravamo in ritardo e c'era traffico, ho lasciato mio figlio a circa 500 metri da scuola" ha detto il 29 novembre. "Mi sono fermata a poche decine di metri della scuola per farlo scendere" ha reso noto il giorno dopo. "Le incongruenze? Nel processo penale - spiega il legale della donna - le cose presunte non esistono, ci vogliono certezze".

Il percorso in auto della madre di Loris:



I genitori: "Basta bugie" - Intanto i genitori intervengono con un’intervista al quotidiano La Sicilia per dire "basta alle voci da cortile e alle bugie" chiedendo "rispetto per una famiglia che soffre".

La preside: "Frequenza a scuola regolare" - La preside della scuola a Sky TG24 ricorda Loris come un bambino "normale, come tanti". "Ho conosciuto i genitori - continua - e per me erano persone normalissime, attente ai figli come tanti altri. Nessun sospetto, nella maniera più assoluta. Nessun segnale di allarme. Per noi la famiglia era presente e partecipava alla vita scolastica del loro bambino e sottolinea: "La frequenza della scuola era regolare, solo due assenze dall’inizio dell’anno".


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