"Lo Stato non può sopportare una violenza impunita di questo tipo" dice il presidente del Senato, che mercoledì mattina riceverà i familiari del giovane. Il Pg di Roma: valuteremo ricorso in Cassazione dopo aver letto le motivazioni della sentenza
"Vorrei fare un appello. Ci sono dei rappresentanti delle Istituzioni che sono certamente coinvolti in questo caso. Quindi, chi sa parli. Che si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, perché lo Stato non può sopportare una violenza impunita di questo tipo". Parla così, da Bari, il presidente del Senato, Piero Grasso, dopo l'assoluzione, in Appello, di tutti gli imputati per la morte di Stefano Cucchi. Il presidente di Palazzo Madama, mercoledì mattina, riceverà a Palazzo Madama i familiari di Stefano. Ad accompagnare la sorella Ilaria e i genitori del ragazzo sarà il presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani Luigi Manconi (Pd).
Pg Roma: ricorso dopo lettura sentenza - Intanto, il procuratore generale della Capitale, Luigi Ciampoli, fa sapere che la Procura "valuterà la sussistenza di motivi" per ricorrere in Cassazione "dopo aver letto le motivazioni" della sentenza di assoluzione in appello degli imputati per la morte di Stefano Cucchi.
Ipotesi inchiesta bis - Secondo quanto assicurato ieri 3 novembre dal procuratore Pignatone, poi, l'eventuale riapertura dell'inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, passerà attraverso passerà attraverso una rilettura di tutte le carte dell'inchiesta.
Saranno quindi rivisitate tutte le tappe della vicenda, a cominciare dal fermo di Cucchi eseguito dai carabinieri e dal presunto pestaggio che avrebbe subito nelle celle di sicurezza del tribunale mentre era in attesa dell'udienza di convalida. Un punto, questo, controverso perché attribuire il pestaggio a prima o dopo l'udienza potrebbe significare spostare la responsabilità tra carabinieri, che fermarono Cucchi e lo trasferirono in Tribunale, e agenti penitenziari, che lo presero in consegna dopo l'udienza.
Pg Roma: ricorso dopo lettura sentenza - Intanto, il procuratore generale della Capitale, Luigi Ciampoli, fa sapere che la Procura "valuterà la sussistenza di motivi" per ricorrere in Cassazione "dopo aver letto le motivazioni" della sentenza di assoluzione in appello degli imputati per la morte di Stefano Cucchi.
Ipotesi inchiesta bis - Secondo quanto assicurato ieri 3 novembre dal procuratore Pignatone, poi, l'eventuale riapertura dell'inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi, passerà attraverso passerà attraverso una rilettura di tutte le carte dell'inchiesta.
Saranno quindi rivisitate tutte le tappe della vicenda, a cominciare dal fermo di Cucchi eseguito dai carabinieri e dal presunto pestaggio che avrebbe subito nelle celle di sicurezza del tribunale mentre era in attesa dell'udienza di convalida. Un punto, questo, controverso perché attribuire il pestaggio a prima o dopo l'udienza potrebbe significare spostare la responsabilità tra carabinieri, che fermarono Cucchi e lo trasferirono in Tribunale, e agenti penitenziari, che lo presero in consegna dopo l'udienza.