I favoriti per la corsa alle primarie del centrosinistra sono sotto inchiesta insieme ad altri sei consiglieri regionali del Pd. Il reato contestato è peculato. Poche ore prima della diffusione della notizia Matteo Richetti aveva ritirato la candidatura
Matteo Richetti, il deputato Pd che proprio oggi si è ritirato dalla corsa per le primarie del centrosinistra in Emilia Romagna, e Stefano Bonaccini, anche lui candidato e segretario regionale autosospeso del Pd, risultano indagati nell'inchiesta della Procura di Bologna sulle spese dell'assemblea legislativa regionale. Lo confermano i legali. In tutto, sarebbero otto i consiglieri regionali del Pd iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di peculato. È probabile che le iscrizioni riguardino anche altri gruppi, così come è possibile che il numero aumenti. L’inchiesta è ormai alle battute finali e dovrebbe concludersi dopo le primarie del 28 settembre.
L'avvocato di Richetti Gino Bottiglioni ha chiesto di conoscere la posizione del suo assistito (presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna dal maggio 2010 al dicembre 2012) presso la Procura del capoluogo emiliano.
Il ritiro di Richetti dalle primarie – Questa mattina, prima che si diffondesse la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, Richetti ha annunciato il suo ritiro dalle primarie del centrosinistra. "L'unità è un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato - ha spiegato su Facebook - così come lo è trovare un punto di sintesi, di lavoro insieme. Per questo non metterò in campo la mia candidatura. Decisione sofferta e meditata, ma credo sia nell'interesse dell'Emilia Romagna e del Pd. Ora non è il momento delle divisioni, il nostro Paese e la nostra regione non possono permetterselo". Il suo avvocato ha poi precisato: "La scelta di ritirarsi dalle primarie prescinde dall'esistenza dell'iscrizione sul registro degli indagati. E' stata, da parte di Richetti, una valutazione politica. Apprendiamo dell'iscrizione - ha concluso il legale - con serenità”.
Bonaccini non si ritira: "Chiarirò al pm" - Stefano Bonaccini, invece, non si ritira. "Ho appreso poco fa - scrive in una nota - che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto e ho già comunicato, attraverso il mio legale Prof. Manes, di essere formalmente a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito. Confido di poter dare al più presto ogni opportuno chiarimento".
L'avvocato di Richetti Gino Bottiglioni ha chiesto di conoscere la posizione del suo assistito (presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia Romagna dal maggio 2010 al dicembre 2012) presso la Procura del capoluogo emiliano.
Il ritiro di Richetti dalle primarie – Questa mattina, prima che si diffondesse la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, Richetti ha annunciato il suo ritiro dalle primarie del centrosinistra. "L'unità è un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato - ha spiegato su Facebook - così come lo è trovare un punto di sintesi, di lavoro insieme. Per questo non metterò in campo la mia candidatura. Decisione sofferta e meditata, ma credo sia nell'interesse dell'Emilia Romagna e del Pd. Ora non è il momento delle divisioni, il nostro Paese e la nostra regione non possono permetterselo". Il suo avvocato ha poi precisato: "La scelta di ritirarsi dalle primarie prescinde dall'esistenza dell'iscrizione sul registro degli indagati. E' stata, da parte di Richetti, una valutazione politica. Apprendiamo dell'iscrizione - ha concluso il legale - con serenità”.
Bonaccini non si ritira: "Chiarirò al pm" - Stefano Bonaccini, invece, non si ritira. "Ho appreso poco fa - scrive in una nota - che la Procura sta svolgendo accertamenti anche sul mio conto e ho già comunicato, attraverso il mio legale Prof. Manes, di essere formalmente a disposizione per chiarire ogni eventuale addebito. Confido di poter dare al più presto ogni opportuno chiarimento".