Bomba d’acqua nel Trevigiano: 4 morti. VIDEO-FOTO

Cronaca
Le auto distrutte e inghiottite dal fango nel torrente Lierza a Refronto, nel Trevigiano, dopo l'esondazione causata da un improvviso nubifragio

Un nubifragio, nella serata di sabato, ha fatto esondare il torrente Lierza. Strage a Refrontolo, dove era in corso una festa della Pro Loco. Il governatore Zaia: "Pronto decreto di calamità". Il governo: al lavoro sulla prevenzione

Strage a Refrontolo, nel Trevigiano (MAPPA), dove una bomba d'acqua si è abbattuta intorno alle 22.30 di sabato 2 agosto causando 4 morti e una ventina di feriti, di cui almeno uno in gravi condizioni (FOTO - VIDEO).
Nell'area d'erba di fronte al Molinetto della Croda era in corso la festa della Pro Loco, con un centinaio di partecipanti. All'improvviso un violento acquazzone ha fatto esondare il torrente Lierza. I sopravvissuti hanno raccontato di una valanga di fango che li ha travolti. Molti si sarebbero salvati rimanendo aggrappati ai rami per non esser inghiottiti dalle acque. La Procura della Repubblica di Treviso ha aperto un fascicolo d'inchiesta, come atto dovuto. Il documento non vedrebbe al momento la formulazione di un'ipotesi di reato specifica né l'iscrizione di indagati.

Un’onda di 3 metri - Il nubifragio ha fatto gonfiare il torrente Lierza, che poi si è abbattuto sull'area della festa paesana con un’onda di acqua e fango di un’altezza stimata in oltre 3 metri. Secondo le prime ricostruzioni, la pioggia intensissima avrebbe trovato un “tappo” su un ponticello a monte del torrente: le balle di fieno, i rami e altro materiale avrebbero creato un effetto diga, facendo poi saltare l'acqua con una violenza tale da travolgere persone, auto e anche due container.

Il racconto di alcuni testimoni

Il governatore Zaia: "Un'autentica tragedia" - Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si è recato a Refrontolo per visionare la zona colpita dal disastro: “È un’autentica tragedia. Forse la più grande dopo il Vajont", ha detto a Sky TG24 annunciando la richiesta dello stato di calamità ed emergenza. Un messaggio di cordoglio alla popolazione è arrivato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dal governo. "Basta inseguire e fare i 'notai' delle emergenze - si legge sul sito di Palazzo Chigi -, adesso investiamo in opere di difesa, prevenzione e sicurezza".

I soccorsi - Sulla zona sono arrivati carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile, al lavoro con non poche difficoltà a causa delle condizioni meteo. Decine le auto finite nel torrente e tirate su dai soccorritori (FOTO).

Protezione civile: "Evento impossibile da prevedere"



Le vittime - Le quattro vittime sono state identificate. Si tratta di Luciano Stella, 50 anni, di Pieve di Soligo, Fabrizio Bortolin, 48 anni, di Santa Lucia di Piave, Giannino Breda, 67 anni, di Falzè di Piave, Maurizio Lot, 52 anni, di Farra di Soligo. Le quattro salme sono state portate nell'ospedale di Conegliano (Treviso). Molti dei partecipanti alla festa sono stati allontanati con ambulanze, mezzi militari e con auto di amici e parenti che, appresa la notizia, si sono precipitati sul luogo della tragedia. I feriti sono stati accompagnati negli ospedali di Treviso, Vittorio Veneto e Conegliano. Due di loro sono in gravi condizioni.

Testimone racconta gli ultimi istanti di una delle vittime


Il governo: 570 cantieri per fare prevenzione
- In seguito alla tragedia del trevigiano, il governo ribadisce l'intenzione di lavorare sulla prevenzione. "Basta inseguire e fare i 'notai' delle emergenze, adesso investiamo in opere di difesa, prevenzione e sicurezza. Al via anche i 570 cantieri anti dissesto" afferma Erasmo D'Angelis, capo di #italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche. (VIDEO)

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