A Oppido Mamertina l'omaggio con la statua della Madonna davanti alla casa di Peppe Mazzagatti, condannato all'ergastolo e ai domiciliari. Carabinieri si allontanano per protesta. Alfano: "Deplorevoli rituali cerimoniosi". Gratteri: "Sfida a parole Papa"
“L’inchino” e la reazione dei carabinieri - A raccontare quanto successo a Oppido Mamertina è stato il Quotidiano della Calabria. Il giornale riporta che la processione si è fermata per mezzo minuto davanti all’abitazione di Peppe Mazzagatti, 82 anni, condannato all'ergastolo per omicidio e associazione per delinquere di stampo mafioso e ai domiciliari per motivi di salute. A quel punto, in segno di dissenso, il comandante della stazione dei carabinieri di Oppido Mamertina si è allontanato e ha fatto cenno ai suoi di fare lo stesso. Altri due carabinieri hanno documentato quanto stava accadendo e gli esiti dei loro appunti sono confluiti in una relazione di servizio che sarà inviata alla Procura di Palmi e alla Dda di Reggio Calabria. Peppe Mazzagatti è ritenuto uno dei principali protagonisti di una delle più sanguinose faide della 'ndrangheta di Oppido Mamertina, verificatasi negli anni '90.
Gratteri: “Atto di sfida alle parole del Papa” - Angelino Alfano si è complimentato con i carabinieri che hanno preso le distanze da quelli che il ministro dell’Interno giudica “atti incommentabili”. “La lotta a tutte le mafie – ha dichiarato – è anche nei comportamenti di chi si oppone ad antiche servitù e soggezioni di chi le omaggia ed è anche in chi prende le distanze da deplorevoli e ributtanti rituali cerimoniosi di chi soggiace alle loro logiche di violenza”.
Processione di Oppido Mamertina, esemplare comportamento dei Carabinieri di fronte a rituali deplorevoli. http://t.co/MpZalfJbg2
— Angelino Alfano (@angealfa) 6 Luglio 2014
La Presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, ha telefonato al maresciallo Andrea Marino per ringraziarlo per la lealtà alle istituzioni e il senso dello Stato dimostrati. "Quanto è avvenuto – ha detto – sconcerta e addolora e la Commissione antimafia intende approfondire i fatti”. Duro è anche il commento del procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, secondo il quale il gesto compiuto è "un vero e proprio atto di sfida alle parole di scomunica pronunciate da Papa Francesco. Bene il comportamento dei carabinieri, ora la Procura farà il suo lavoro" (IL VIDEO).Il sindaco: “Gestualità che va avanti da oltre 30 anni” – "Ai malavitosi si sono inchinati coloro che portavano la statua e non certo la Madonna", ha detto il vescovo di Cassano allo Jonio e segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino. Sulla vicenda ha espresso parole di dura condanna anche il vescovo di Oppido-Palmi perché, ha detto, si tratta di "un fatto grave. Faremo chiarezza fino in fondo e prenderemo provvedimenti". Più cauto il sindaco di Oppido, Domenico Giannetta: “Se ci sono stati gesti non consoni siamo i primi a prendere le distanze ma ci pare che durante la processione è stata ripetuta una gestualità che va avanti da oltre 30 anni, con la Vara rivolta verso una parte del paese”.