Inchiesta sul sistema di dighe mobili. Ai domiciliari il sindaco Orsoni. Richiesta d'arresto per l'ex governatore Galan. Per lui "stipendio annuo da 1 mln". La replica: "Tutto falso". I magistrati: fondi illeciti per corrompere. CRONACA-VIDEO
La cronaca della giornata
Bufera giudiziaria a Venezia. Arrestati il sindaco Giorgio Orsoni (ai domiciliari, del Pd: aveva sconfitto alle ultime elezioni comunali Renato Brunetta), l'assessore regionale Renato Chisso (Fi) e altre 33 persone, tra cui due ex presidenti del Magistrato alle Acque della città lagunare. Un centinaio gli indagati nell'inchiesta su presunti fondi neri accumulati dagli allora vertici di una azienda operante nella costruzione del sistema Mose per la difesa di Venezia dalle acque alte (LE FOTO). C'è anche una richiesta di arresto per Giarcarlo Galan, ex governatore del Veneto, ex ministro con Berlusconi e ora deputato. "Io estraneo alle accuse", dice. Nell'ordinanza si legge che l'ex presidente della Regione avrebbe ricevuto "dal 2005 al 2011 da Giancarlo Mazzacurati, presidente del Cnv, anche tramite l'assessore Renato Chisso, uno stipendio annuo di un milione di euro".
Ipotesi di reato: corruzione, concussione, finanziamento illecito, frode - I reati contestati dalla Procura di Venezia e che hanno portato all'arresto di 35 persone (25 in carcere e 10 ai domiciliari) sono vari e comprendono corruzione, false fatturazioni, finanziamento illecito dei partiti, violazione di segreto d'ufficio, millantato credito, favoreggiamento. Il procuratore capo di Venezia Luigi Delpino ha parlato di "fondi extracontabili illecitamente creati da società" incaricate di realizzare il Mose. Quei fondi, afferma "venivano usati per corrompere" (VIDEO).
Immediata la reazione dei legali del primo cittadino: "Le accuse contestate sono poco credibili". Il procuratore aggiunto Carlo Nordio ha comunque chiarito che Orsoni "è indagato per finanziamento illecito ai partiti" e non per il reato di corruzione. "Una delle cause della corruzione è la complessità delle leggi", ha aggiunto Nordio.
Galan: "Certo di poter fornire prove della mia estraneità" - Più tardi è arrivata anche la reazione di Giancarlo Galan. "Mi riprometto di difendermi a tutto campo nelle sedi opportune con la serenità e il convincimento che la mia posizione sarà interamente chiarita. Chiederò di essere ascoltato il prima possibile con la certezza di poter fornire prove inoppugnabili della mia estraneità", ha detto l'ex governatore.
20 milioni in conti esteri - Gli arresti eccellenti partono da un'inchiesta della Guardia di finanza di Venezia avviata circa tre anni fa (VIDEO). Il pool di pm aveva scoperto che finanziamenti relativi al Mose erano stati distratti in una serie di fondi neri all'estero. Le Fiamme gialle avevano così scoperto che almeno 20 milioni di euro erano finiti in conti d'oltre confine.
Le opposizioni chiedono le dimissioni di Orsoni - Tante le reazioni del mondo della politica. Dal presidente del Senato Grasso ("E' necessaria la massima severità nei casi in cui la Corte accerti il danno erariale") al ministro degli Interni Angelino Alfano, che plaude ai pm che hanno fatto partire gli arresti dopo le elezioni (I VIDEO). "Si rivive Tangentopoli a 20 anni di distanza" dice invece a SkyTG24 Antonio Di Pietro. Intanto, alcuni gruppi d'opposizione in consiglio comunale a Venezia (Fratelli d'Italia, M5S, Lega, Gruppo Misto) chiedono le dimissioni del primo cittadino. Qualcuno, poi, chiede anche un passo indietro del governatore del Veneto Zaia. "Ho sospeso i 3 dipendenti della Regione coinvolti e parimenti ho revocato le deleghe all'assessore Chisso", ha spiegato il presidente in una conferenza stampa.
Le reazioni della politica
Cos'è il Mose - Il Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) è un'opera di ingegneria idraulica pensata negli anni '80 per difendere Venezia e la sua laguna dal fenomeno dell'acqua alta (GUARDA LE FOTO). Il sistema di dighe mobili viene realizzato dal Consorzio Venezia Nuova, che opera per conto del Magistrato delle Acque di Venezia, emanazione del ministero delle Infrastrutture.
La cronaca della giornata:
Bufera giudiziaria a Venezia. Arrestati il sindaco Giorgio Orsoni (ai domiciliari, del Pd: aveva sconfitto alle ultime elezioni comunali Renato Brunetta), l'assessore regionale Renato Chisso (Fi) e altre 33 persone, tra cui due ex presidenti del Magistrato alle Acque della città lagunare. Un centinaio gli indagati nell'inchiesta su presunti fondi neri accumulati dagli allora vertici di una azienda operante nella costruzione del sistema Mose per la difesa di Venezia dalle acque alte (LE FOTO). C'è anche una richiesta di arresto per Giarcarlo Galan, ex governatore del Veneto, ex ministro con Berlusconi e ora deputato. "Io estraneo alle accuse", dice. Nell'ordinanza si legge che l'ex presidente della Regione avrebbe ricevuto "dal 2005 al 2011 da Giancarlo Mazzacurati, presidente del Cnv, anche tramite l'assessore Renato Chisso, uno stipendio annuo di un milione di euro".
Ipotesi di reato: corruzione, concussione, finanziamento illecito, frode - I reati contestati dalla Procura di Venezia e che hanno portato all'arresto di 35 persone (25 in carcere e 10 ai domiciliari) sono vari e comprendono corruzione, false fatturazioni, finanziamento illecito dei partiti, violazione di segreto d'ufficio, millantato credito, favoreggiamento. Il procuratore capo di Venezia Luigi Delpino ha parlato di "fondi extracontabili illecitamente creati da società" incaricate di realizzare il Mose. Quei fondi, afferma "venivano usati per corrompere" (VIDEO).
Immediata la reazione dei legali del primo cittadino: "Le accuse contestate sono poco credibili". Il procuratore aggiunto Carlo Nordio ha comunque chiarito che Orsoni "è indagato per finanziamento illecito ai partiti" e non per il reato di corruzione. "Una delle cause della corruzione è la complessità delle leggi", ha aggiunto Nordio.
Galan: "Certo di poter fornire prove della mia estraneità" - Più tardi è arrivata anche la reazione di Giancarlo Galan. "Mi riprometto di difendermi a tutto campo nelle sedi opportune con la serenità e il convincimento che la mia posizione sarà interamente chiarita. Chiederò di essere ascoltato il prima possibile con la certezza di poter fornire prove inoppugnabili della mia estraneità", ha detto l'ex governatore.
20 milioni in conti esteri - Gli arresti eccellenti partono da un'inchiesta della Guardia di finanza di Venezia avviata circa tre anni fa (VIDEO). Il pool di pm aveva scoperto che finanziamenti relativi al Mose erano stati distratti in una serie di fondi neri all'estero. Le Fiamme gialle avevano così scoperto che almeno 20 milioni di euro erano finiti in conti d'oltre confine.
Le opposizioni chiedono le dimissioni di Orsoni - Tante le reazioni del mondo della politica. Dal presidente del Senato Grasso ("E' necessaria la massima severità nei casi in cui la Corte accerti il danno erariale") al ministro degli Interni Angelino Alfano, che plaude ai pm che hanno fatto partire gli arresti dopo le elezioni (I VIDEO). "Si rivive Tangentopoli a 20 anni di distanza" dice invece a SkyTG24 Antonio Di Pietro. Intanto, alcuni gruppi d'opposizione in consiglio comunale a Venezia (Fratelli d'Italia, M5S, Lega, Gruppo Misto) chiedono le dimissioni del primo cittadino. Qualcuno, poi, chiede anche un passo indietro del governatore del Veneto Zaia. "Ho sospeso i 3 dipendenti della Regione coinvolti e parimenti ho revocato le deleghe all'assessore Chisso", ha spiegato il presidente in una conferenza stampa.
Le reazioni della politica
Cos'è il Mose - Il Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) è un'opera di ingegneria idraulica pensata negli anni '80 per difendere Venezia e la sua laguna dal fenomeno dell'acqua alta (GUARDA LE FOTO). Il sistema di dighe mobili viene realizzato dal Consorzio Venezia Nuova, che opera per conto del Magistrato delle Acque di Venezia, emanazione del ministero delle Infrastrutture.
La cronaca della giornata: