Truffa a Carige, 7 arresti. Portati in Svizzera 22 milioni

Cronaca
Ai domiciliari il vicepresidente dell'Abi Berneschi

Associazione a delinquere, riciclaggio, intestazione fittizia di beni. Sono alcuni dei reati ipotizzati nei confronti delle persone finite in manette. Domiciliari per il vicepresidente Abi

Giovanni Berneschi, ex presidente del Consiglio di amministrazione di Banca Carige e attuale vicepresidente dell'Abi, è stato arrestato assieme ad altre sei persone nell'ambito di un'inchiesta della procura di Genova per una presunta truffa ai danni dell'istituto ligure. E' quanto rende noto la Guardia di Finanza e la procura di Genova, precisando che sono stati sequestrati beni per 21 mln e 924 mila euro.

Associazione per delinquere e truffa - I reati contestati a vario titolo ai sette arrestati - esponenti di spicco del precedente management del gruppo Carige, professionisti e imprenditori - sono concorso in associazione per delinquere, truffa con l'aggravante della sussistenza di delitti contro il patrimonio, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. A quanto si apprende, Berneschi e l'ex amministratore delegato di Carige Vita Ferdinando Menconi sono ai domiciliari. L'indagine dei pm di Genova ha preso le mosse dalla relazione della Banca d'Italia depositata in procura nel settembre 2013 su una presunta malagestione del management dell'istituto di credito.

In Svizzera 22 milioni da acquisti gonfiati -  Come si legge nella nota della Procura, Berneschi e gli altri sei "sono accusati di aver fatto parte di una associazione per delinquere di carattere transnazionale operante in Italia, Spagna, Svizzera finalizzata alla perpetrazione di truffe ai danni della Banca Carige spa e di Carige Vita Nuova spa, nonché  il successivo riciclaggio e reinvestimento dei proventi illeciti". Secondo i finanzieri del Nucleo tributario del capoluogo ligure, l'indagine "dimostra l'esistenza di un management fortemente condizionato dal carismatico leader ventennale del gruppo bancario-assicurativo", si legge nella nota della Gdf.
Tra il 2006 e il 2009, grazie ad acquisti 'gonfiati' di società facenti capo a persone compiacenti, sarebbero stati portati in Svizzera quasi 22 milioni di euro, parte dei quali sarebbero stati poi impiegati per un importante investimento immobiliare nel Paese "i cui effettivi titolari erano i massimi vertici pro-tempore del gruppo bancario-assicurativo Carige".

Perquisizioni in diverse città - Nel mirino degli inquirenti ci sono alcune operazioni immobiliari, tra cui una, conclusa nel 2006, che ha visto una società immobiliare cedere a Carige Vita (il ramo assicurativo dell'istituto genovese) una società proprietaria di due alberghi per un valore 'gonfiato'. Secondo la fonte, una parte della plusvalenza sarebbe finita nelle disponibilità di Berneschi e Menconi che l'avrebbero reinvestita per l'acquisto di un hotel a Lugano, in Svizzera. Nell'ambito dell'operazione sono state eseguite perquisizioni, oltre che a Genova, a Milano e La Spezia, ha detto una fonte delle Fiamme gialle.

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