Shalabayeva rifugiata politica: Italia le concede asilo

Cronaca
Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov
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Il nostro Paese riconosce la protezione internazionale alla moglie e alla figlia del dissidente kazako Ablyazov. Per loro in arrivo due permessi di soggiorno. Erano state rimpatriate ad Almaty nel maggio dello scorso anno su sollecitazione del Kazakistan

L’Italia ha concesso asilo politico ad Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov. Lei e la figlia hanno ottenuto lo status di rifugiate. A deciderlo è stata la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale del Viminale. “Una bellissima notizia, sono felice”, è stato il primo commento della donna.

La Commissione ha accolto un'istanza presentata alcuni mesi fa dall'avvocato di Shalabayeva, Anton Giulio Lana. “Dopo la drammatica vicenda vissuta dalla signora e dalla figlia, il riconoscimento dello status di rifugiato costituisce senz'altro un segnale positivo dell'impegno italiano sul piano internazionale", ha detto il legale.

In base alla decisione, spiega l'avvocato Lana, per madre e figlia verranno emessi due permessi di soggiorno con una validità quinquennale (rinnovabili alla scadenza). Il riconoscimento dello status comporta una sostanziale equiparazione del rifugiato ai cittadini italiani per quanto riguarda i diritti normativamente garantiti. Lo Stato italiano, con questa concessione, è di fatto tenuto a proteggere Alma Shalabayeva, anche in ambito Schengen, ed evitare di consegnarla alle autorità kazake se queste avessero intenzione di avviare un procedimento contro.

Il caso Shalabayeva era scoppiato quando la donna, insieme alla figlia, nel maggio dello scorso anno venne portata via dalla villetta di Casalpalocco e rimpatriata ad Almaty su sollecitazione delle autorità del Kazakistan. Nel luglio del 2013 il Senato bocciò una mozione di sfiducia ad Angelino Alfano, all'epoca ministro dell'Interno. Shalabayeva è rientrata in Italia a fine dicembre.

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