La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma della legge 40 che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta
"La Corte costituzionale, nell'odierna Camera di Consiglio, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale degli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1, della Legge 19 febbraio 2004, n. 40, relativi al divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita", si legge in un comunicato della Corte.
Nel 2012 la Consulta rinviò gli atti ai tribunali - Dopo aver affrontato la questione della conservazione degli embrioni, della diagnosi pre-impianto e del numero di embrioni da impiantare nell'utero materno, per la seconda volta la Corte è stata chiamata a giudicare la legittimità costituzionale di quella che è stata definita dagli avvocati difensori delle coppie la norma “simbolo” della legge 40, cioè il divieto di fecondazione eterologa.
Nel maggio 2012 la Corte costituzionale decise di restituire gli atti ai tribunali rimettenti, per valutare la questione alla luce della sopravvenuta sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sulla stessa tematica. Ora la nuova decisione.
L’Associazione Coscioni: “Una grande vittoria” - "E' una grande vittoria per la civiltà. Finalmente è stato cancellato un divieto che rappresentava una vergogna per l'Italia e che permetterà l'accesso alle cure per le coppie sterili". Così Filomena Gallo, segretario dell'associazione Coscioni e uno dei legali che ha assistito le coppie che hanno fatto ricorso in tribunale sull'eterologa. "Da domani in Italia le coppie che vorranno accedere a questa tecnica non saranno più costrette ad andare all'estero", ha detto Gallo.
Vittoria dell' @ass_coscioni La sentenza di oggi della Corte Costituzionale ha cancellato il divieto di eterologa previsto dalla #legge40
— Ass. Luca Coscioni (@ass_coscioni) 9 Aprile 2014